RomaL'ultima brutta sorpresa di questa bruttissima legge di Stabilità è un aumento delle aliquote contributive per gli artigiani. Un aggravio improvviso per un gruppo di cittadini, che servirà a sanare gli errori del governo Monti, che creò il caso degli «esodati». Peggio la toppa o il buco? Ma la legge che ieri sera è giunta finalmente nell'aula della Camera, e su cui il governo chiederà la fiducia, è un florilegio di tasse e prelievi vari.
LA STANGATA SULLA CASA
Il governo millanta l'abolizione dell'Imu sulla prima casa. Peccato che la nuova tassazione sugli immobili sia molto più pesante di quella attuale, e ci toccherà rimpiangere l'Imu. La Iuc - Imposta unica comunale - non è una tassa ma un'ombrello che di tasse ne copre tre: la Tasi (tassa sui servizi indivisibili), la Tari (tassa sui rifiuti) e la vecchia Imu su case di lusso e seconde case. La Tasi sulla prima casa, con un'aliquota variabile fra il minimo dell'1 per mille e il massimo del 2,5 per mille, rischia di essere più costosa dell'Imu nella maggior parte dei Comuni. Per esempio, una casetta da 90mila euro di valore catastale che godeva di esenzioni (un figlio a carico) pagava 160 euro di Imu; se il Comune dove si trova l'immobile decide di tassare con l'aliquota massima e senza detrazioni, la Tasi costerà 225 euro. Ma i tecnici di via XX Settembre negano: «Sarà massimo di due miliardi contro i 3,8 dell'anno scorso. Le detrazioni posso essere decise dai Comuni in base al nuovo indicatore di ricchezza familiare.
Complessivamente, i proprietari potrebbero pagare 27-30 miliardi di euro contro i 23 miliardi del 2012, con la vecchia Imu a pieno regime, più i 500 milioni di Irpef sugli immobili non affittati. Secondo la Confedilizia, nel triennio 2012-2014 si pagheranno fino a un massimo di 43 miliardi in più rispetto al 2011, ultimo anno di vigenza dell'Ici. Un prelievo abnorme. E c'è infine da considerare la «mini-Imu» che si dovrà pagare entro il 24 gennaio prossimo: l'imposta interessa infatti almeno 10 milioni di case principali. Il Fisco si aspetta circa 400 milioni.
ADDIZIONALI IRES E IRAP
Per finanziare l'abolizione della seconda rata Imu 2013, il governo ha fatto cassa con banche e assicurazioni. L'acconto Ires dovuto per l'anno di imposta 2013 è stato portato al 130%, e l'aliquota della stessa imposta è stata portata al 36%, con un incasso di 2,15 miliardi di euro. È stato poi deciso un acconto del 100% sulla tassa sul risparmio gestito da banche e finanziarie. E se per caso il saldo Ires per lo Stato nel 2014 dovesse diminuire rispetto al previsto, scatterà nel 2015 una clausola di salvaguardia che prevede l'aumento delle accise sulla benzina per 670 milioni di euro.
BENZINA, BANCOMAT FISCALE
Clausola di salvaguardia a parte, il primo aumento delle accise (le tasse) su carburati e lubrificanti scatta il 1 gennaio prossimo, con un aumento di 0,5 centesimi al litro per finanziare la «credit tax cinema». Poi, nel biennio successivo, le clausole di salvaguardia, che valgono almeno 2 centesimi al litro. Infine, nel 2017 e nel 2018 un ulteriore scatto dal valore di circa 200 milioni di euro per ciascun anno.
PATRIMONIALE SUL RISPARMIO
Con la legge di Stabilità aumentano i «bolli» sui conti di deposito (non i conti correnti) dove i risparmiatori parcheggiano gli investimenti finanziari. L'imposta di bollo sale al 2 per mille dall'1,5 per mille fissato dal governo Monti. Viene eliminata l'imposta minima di 34 euro, così ci guadagna chi ha piccoli depositi, ma tutti gli altri pagheranno di più. Aggravio anche per le imprese: prima pagavano fino a un tetto massimo d'imposta di 4.600 euro, che dal 1° gennaio prossimo aumenta a 10mila euro. Aumenta al 2 per mille anche l'imposta sulle attività finanziarie detenute all'estero da residenti italiani.
PRELIEVO SUL MONTE STIPENDI
Le imprese con più di 15 dipendenti che non hanno accesso alle forme tradizionali di ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, dovranno versare all'Inps una quota pari allo 0,5% del monte stipendi per costituire presso l'istituto un fondo di solidarietà alternativo. La cassa integrazione in deroga, finanziata dallo Stato, infatti va a sparire. Aumenta così il costo del lavoro.
CARO-CONTRIBUTI ARTIGIANI
La novità dell'ultima ora è l'aumento dei contributi a carico degli artigiani per finanziare lo stanziamento destinato ai cosiddetti «esodati» creati dalla riforma Fornero delle pensioni. L'aliquota contributiva degli artigiani sale al 22% (anziché al 21%) nel 2014 e al 23,5% nel 2015, ed arriva a regime nel 2016 con il 24%. L'incremento dei contributi servirà a pagare le spese per salvaguardare 17mila esodati, per un totale di 950 milioni di euro.
TAGLIO DELLE DETRAZIONI
Entro il prossimo 31 gennaio dovranno essere adottate norme di razionalizzazione (leggi: taglio) delle detrazioni fiscali al fine di assicurare maggiori entrate per 488 milioni nel 2014, 772 milioni nel 2015 e 564 milioni nel 2016. Un miliardo e 800 milioni in tutto. Soppresso dal 2015 anche il fondo per l'esenzione Irap dei contribuenti minori.
WEB E TOBIN TAX
Della sbandierata Google tax, è stata approvata alla fine una versione ridotta.
Dall'emendamento originale sparisce l'obbligo di partita Iva per le società che effettuano commercio elettronico, compresi i colossi mondiali del calibro di Google o Amazon, ma resta per quanto riguarda gli spazi pubblicitari e il diritto d'autore. La Tobin tax sulle transazioni finanziarie non viene modificata: resta un flop, certificato dalle entrate 2013, 159 milioni contro la previsione di un miliardo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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