Sia Stato sia mercato È la maturità al tempo delle grandi intese

Roma«Magris? Ma chi è? Ma chi lo conosce?». Tra i banchi si incrociano sguardi smarriti che cercano conferma in altri occhi altrettanto sgranati. Segnate l'anno 2013 perché per la prima volta il ministero dell'Istruzione sceglie un autore vivente, Claudio Magris, per la prova di Italiano che prevede l'analisi del testo, gettando nel panico migliaia di ragazzi, visto che nella maggioranza delle scuole il programma svolto nell'ultimo anno si ferma al primo Novecento, approfondendo squalche singolo autore.
Fino a ieri i bookmakers davano per certo il ritorno di Ungaretti. Perché allora scegliere Magris esperto di cultura mitteleuropea e uomo di e al «confine»? É un segno, forse anche involontario, di rottura col passato, un passaggio generazionale. Da una manciata di settimane si è insediato il governo delle «larghe intese» il premier Enrico Letta è nato nel '66 e il suo ministro dell'Istruzione, Maria Grazia Carrozza nel '65. Avevano più o meno vent'anni quando è uscito Danubio e più o meno trenta quando è stato pubblicato Utopia e disincanto. E se generalizzando si rischia di banalizzare non si può fare a meno di notare che nelle scelte dei temi di maturità si manifesta non soltanto «lo spirito del tempo» ma anche il gusto e le inclinazioni di chi in quel momento è al potere. Così in Magris e la sua analisi del significato di viaggio e di frontiere, con il ricordo dell'esodo da Fiume, ritroviamo un po' l'ossessione di Letta per un'Europa come insieme di «pari» diversi eppure anche affini. Nella traccia di ambito socio-economico, «Stato, mercato e democrazia» si cita l'economista Raghuram G. Rajan e la sua critica ai diktat della logica di mercato. Impossibile avere una buona economia senza una buona politica, dice Rajan. Frasi più volte pronunciate proprio da Letta.
E se, un po' per gioco un po' sul serio, andiamo a vedere che cosa è successo in passato troviamo altre corrispondenze. Il cattolico Giuseppe Fioroni, ministro dell'Istruzione del secondo governo di Romano Prodi nel 2007 per l'analisi del testo sceglie un canto della Divina Commedia, l'XI. Dante incontra San Tommaso d'Aquino che esalta le opere di San Francesco. Afflato spirituale anche nella traccia di ambito artistico letterario : «I luoghi dell'anima», con citazioni di amore sublime e tragico come quello di Petrarca per Laura.
Con il governo Berlusconi per la prima volta arriva una trentenne al ministero dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che sceglie il romanzo più «moderno» del primo novecento, La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Aria nuova tra le tracce per gli articoli o il saggio breve dove si chiede di parlare di creatività ed innovazione, delle origini della cultura giovanile, dei social network, di internet e new media. Forse se non fosse stato al governo il centro destra non avremmo avuto le tracce sull'Unità di Italia e la caduta del Muro di Berlino e nel 2010 il tema sulle vittime delle Foibe.
Nel 2012 la crisi atterra gli italiani.

Il sobrio Mario Monti e il suo ministro tecnico, Francesco Profumo, tanto per tirare su il morale ai ragazzi propongono nell'ordine un testo di Eugenio Montale tratto da Auto da fè che parla di una società in fuga dal suo vuoto interiore poi «I giovani e la crisi» ed infine per il tema generalista chiedono agli studenti di commentare l'affermazione di Paul Nizan «Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita».

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