IL SIMBOLO DELL'ORROREQuei 335 ostaggi fucilati per vendicare via Rasella

Ritenuto tra i responsabili della strage delle Fosse Ardeatine - e per questo condannato - Erich Priebke apparteneva al comando del colonnello Kappler. Attorno alla sua figura ruotano due degli episodi più drammatici dell'occupazione tedesca di Roma: l'attentato di via Rasella e, appunto, la vendetta nazista. Il 23 marzo del 1944, in coincidenza con l'anniversario della fondazione dei Fasci di Combattimento, i gruppi partigiani sferrarono un pesante attacco alle truppe tedesche in transito, in cui rimasero uccisi 33 militari tedeschi. Dopo sole 23 ore si scatenò la furente rappresaglia nazista, con la tristemente famosa disposizione di «fucilare dieci italiani per ogni tedesco ucciso».

Il massacro, passato alla storia come l'eccidio delle Fosse Ardeatine, fu organizzato ed eseguito da Herbert Kappler, ufficiale delle SS e comandante della polizia tedesca a Roma, affiancato dal suo stretto collaboratore, il capitano Erich Priebke, che partecipò alla pianificazione e alla realizzazione della strage. Furono fucilati 335 italiani, 5 in più rispetto ai 330 «ordinati».

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