Il soprano che molla il palco ultima frontiera della gelosia

Il soprano che molla il palco ultima frontiera della gelosia

L’ha fatto senza essere pizzicata dal senso del ridicolo. Non ci ha pensato nemmeno due minuti: ha preso il cerone, le parrucche, lo spray per la gola e li ha cacciati in un baule rivestito di seta e naftalina, assieme ai gonnelloni di velluto, agli spartiti, ai corpetti cava-fiato e ai bigliettini degli ammiratori. Tutto può attendere, perché qui rischia di mettersi male: tra quella spagnola dalle labbra a grondaia e il prurito di dimostrare, tipico degli uomini... Meglio fare i bagagli e andargli dietro. Col sorriso sulle labbra e il cuore più su che in gola. Perché la gelosia manda il sangue in caglio. Sviluppa pensieri ossessivi, ma provvisori, che all’inizio non si può far altro che ospitare. All’inizio.
Così ha dato forfait all’occasione professionale della vita (peraltro sancita da regolare contratto), cioè quella di interpretare il ruolo della principessa nella Turandot di Puccini al Carlo Felice di Genova perché lei, Daniela Dessì, soprano, insospettabile 54enne, bionda, di talento ma soprattutto di temperamento, ha deciso di seguire il fidanzato-collega (il tenore Fabio Armiliato, 55 anni), nel fondamentale appuntamento con la «sua» di carriera: un ruolo nell’ultimo film di Woody Allen, To Rome with love.
Sembra che più per condividere sia stato per impedire. La Dessì è gelosissima, Armiliato è irrequietissimo e sul set di Woody c’è Penelope Cruz (bellissima): occhi di carboncino, ciglia ripara-pioggia e un corpicino da acquolina in bocca. Pare sia per questo che Daniela ha deciso di seguire il suo fidanzato, il morettone che la soprano stritola orgogliosa anche nelle foto del sito internet ufficilae. «È mmmiooooooo» pare gorgheggiare senza parole in quegli scatti di plastica. E dagli scatti è passata ai fatti. Armiliato parte per Roma e va ad assaggiare Hollywood, lei saluta il contratto, rende orfani i melomani e si fa sostituire dalla 62enne Giovanna Casolla senza l’ombra del pentimento. Va dietro al suo torero senza muleta sperando di distrarre il compagno dal toro Penelope. Temendo, pare, un’esplosione di erotica idolatria nei confronti della niña caliente. A fare effetto sull’opinione pubblica, in prima battuta, è la rinuncia a un ruolo importante e ai soldi. A fare effetto a chi riflette, in seconda battuta, è il motivo della rinuncia: la gelosia, più di tutto il resto. Al diavolo il contratto pur di tenersi un uomo. Un uomo che, se rischia di perdersi adesso, verosimilmente rischierà di perdersi anche domani, o dopodomani o tra un anno. Ma tant’è... Daniela ha deciso. E la storia è gonfia delle lacrime di altri «ubriachi» all’Otello. Lo stesso set di Woody Allen è stato preso di mira, prima che dall’imponente Dessì, da un’improvvisata del nevrotico scattante Nicolas Sarkozy, folle di gelosia (spiegavano i giornali di gossip) per Carla Bruni (faceva parte del cast). E poi gli esempi celebri: la gelosia di Maria Callas per Aristotele Onassis, quella di Jakie per Jfk (la storia, ogni tanto, fa le rime), quella di Zelda nei confronti di Francis Scott Fitzgerald, di Melanie Griffit nei confronti di Antonio Banderas, o di Vanessa Paradis per l’ormai ex marito Jhonny Deep... E non sono gli unici. Sorrisi bianchi come calle nel vaso esibiti in pubblico e poi, a casa, lacrime, scenate, bicchieri rotti e quel sentirsi neri come lividi per l’inganno e l’umiliazione. Un treno merci che ti arriva nello stomaco senza che la locomotiva abbia provato a frenare e con tutti i vagoni che gli arrivano dietro.
Daniela ha rinunciato a tutto per evitare il peggio (secondo lei). Il sospetto è che, se non ci si mette al riparo fin dall’inizio, a certi schianti si arriva lo stesso.

Anche se ci si traveste da controllori e ci si mette in stazione, col berretto, la paletta, il fischietto nel disperato tentativo di deviare i binari. Speriamo serva, almeno stavolta, il sacrifico ottuso della principessa mancata.

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