Terre Emerse, Vasco Errani assolto: il fatto non sussiste

Assoluzione dal reato di falso ideologico per il governatore dell'Emilia Romagna. Era accusato di avere favorito il fratello con un finanziamento

Rischiava dieci mesi e venti giorni senza le attenuanti. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ha invece ottenuto l'assoluzione dal reato di falso ideologico di cui era accusato, perché il fatto non sussiste.

Coinvolto nell'inchiesta Terremerse dei pm di Bologna, il governatore aveva detto ieri, durante il primo giorno di udienza, di attendere "con serenità" la sentenza. Questa mattina il verdetto, con il quale il Gup di Bologna, Bruno Giangiacomo, esponenti di Magistratura democratica, ha posto fine al giudizio abbreviato. A richiederlo era stata la difesa di Errani.

Il giudizio abbreviato era stato accordato da Giangiacomo dopo una breve camera di consiglio. E dopo che il pubblico ministero aveva dato parere negativo all'apertura di un processo stralcio, da tenersi immediatamente. L'udienza di ieri doveva essere preliminare alla decisione di archiviazione o rinvio a giudizio di nove indagati nell'inchiesta Terremerse, sei per truffa aggravata e altri tre, tra cui Errani e due collaboratori regionali, per l'invio di documenti ritenuti falsi alla procura.

Assolti anche Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, funzionari regionali accusati di falso e favoreggiamento.

Di cosa era accusato

Secondo l'accusa, smentita oggi dall'assoluzione, Errani avrebbe

favorito il fratello Giovanni, che quando avvennero i fatti era presidente della cooperativa agricola Terre Emerse. Per la costruzione di una cantina vinicola a Imola alla coop era andato un finanziamento da un milione di euro.

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