Bagdad - Come si
temeva, l'ultima giornata della ricorrenza dell'Ashura è stata segnata in Iraq da numerosi attentati contro i
pellegrini sciiti. Almeno 55 fedeli sono morti nei diversi attacchi, avvenuti per lo più nella
provincia di Diyala.
Una rappresaglia è scattata nel pomeriggio a Bagdad, dove dieci persone sono morte nel
quartiere sunnita di Adamiyah sotto una pioggia di colpi di mortaio.
Il bilancio più pesante degli attacchi contro i pellegrini è stato a Dur Mandali, vicino a Balad
Ruz, 80 chilometri a sud di Khanakin. Un kamikaze si è fatto esplodere tra i fedeli davanti a
una moschea: i morti sono almeno ventitre e 57 i feriti.
Tredici pellegrini sciiti provenienti dal Kurdistan sono rimasti uccisi e 39 feriti da
un'esplosione a Khanaqin, a nordest di Bagdad. Le vittime si stavano dirigendo in
processione verso una moschea quando è deflagrato un ordigno lasciato in un cestino della
spazzatura.
A Bagdad, uomini armati hanno aperto il fuoco contro un gruppo di sciiti nel quartiere
meridionale di Bayaa. Quattro persone sono morte e sei sono rimaste ferite.
Vicino a Baquba, capoluogo della provincia di Diyala, un cecchino ha ucciso tre volontari
che servivano cibo ai pellegrini.
Il cuore delle celebrazioni dell'Ashura è Karbala, la città santa degli sciiti a sud della
capitale, sono stati schierati undicimila poliziotti. Il governatore, Akil al Khazali, ha riferito che
la polizia ha fermato ieri un aspirante attentatore suicida.
Bilancio battaglia di Najaf Oggi poi il governo iracheno ha diffuso il bilancio ufficiale della battaglia tra guerriglieri ed
esercito a Najaf.
Sono almeno 263 i combattenti sciiti morti.
La battaglia per domare la resistenza è ancora lunga e sono ancora incerti i frutti della
nuova strategia Bush.
L'ammiraglio William Fallon, che ha appena sostituito il generale John Abizaid a capo del
comando centrale Usa, ha ammesso le difficoltà.
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