Un islam dal volto umano e simpatico

Il settimanale Vita costituisce da molti anni una delle realtà più autenticamente libere, vivaci e imprevedibili del panorama editoriale italiano. Vorrei segnalare una delle sue ultime iniziative: la nascita di un inserto completamente autogestito da un gruppo di giovani musulmani milanesi della «seconda G», ossia di seconda generazione.
Come molti sanno, nelle storie d’immigrazione la seconda generazione è la più dura, ma anche quella decisiva. I giovani nati in terra d’immigrazione possono realizzare un processo d’integrazione carico di nuove possibilità per tutti (italiani in primis) ma possono anche dar vita a fenomeni di dis-integrazione totale (quelli che in Francia chiamano i «cretini sociali»), a generazioni quasi completamente border-line. Si chiama Yalla Italia l’inserto di Vita curato da questi giovani musulmani. È un inserto umoristico nel quale questi ragazzi dimostrano che ridere di se stessi è spesso l’unico modo per poter cominciare ad affrontare le questioni più difficili legate alla convivenza interculturale nella post-società aperta.
Cosa dire di Yalla Italia? Innanzitutto che fa ridere davvero - provare per credere - e che il divertimento non ha padroni, proprietari o marchi culturali di nessun tipo. I ragazzi sono tosti e dimostrano anche di saper scrivere bene - qualcuno di loro, direi, molto bene. Il fatto che sia stata presa un’iniziativa come questa è degno di attenzione e rispetto. Non per far finta di sdrammatizzare o per far finta che i problemi non ci siano, ma per ricordare che i protagonisti degli eventi storici sono sempre e comunque gli uomini singoli, e non le bandiere. Viene sempre il momento in cui la battaglia si gioca non più sulla politica o sulle armi ma sull’umano. Ora, i talebani non hanno una faccia umana, Al Qaida non ha una faccia umana, così come anche a casa nostra sono in molti a non avere una faccia umana. Mentre questi ragazzi hanno una faccia umana.
Claudio Magris ripete che per poter litigare è necessario essere d’accordo almeno al 60 per cento. Il problema è quando si scende sotto questa soglia.

Ora, io sono certo che questa soglia ha un nome preciso, con tanto di certificato di nascita: si chiama «persona» o, brachilogicamente, «io». Tra le risate, Yalla Italia si muove in questa direzione. Per troppo tempo l’islam ci si è presentato senza volto. È tempo di voltare pagina.

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