Una diffusa consapevolezza serpeggia nelle città italiane, specie al Nord: non abbiamo futuro, a causa del progressivo calo demografico, la popolazione invecchia, senza ricambio, e diminuisce il numero degli abitanti. In realtà il saldo tra nascite e decessi è positivo solo grazie alla maggiore prolificità degli immigrati. La realtà è che sarebbe più esatto affermare che il futuro che attende le nostre città non sarà un proseguimento del loro passato. Tra qualche decennio, a meno di unimprobabile, allo stato delle cose, decisa inversione di tendenza, la nostra società sarà completamente stravolta: esempio evidente la polemica sul crocefisso nelle scuole, ennesima tessera del puzzle della nostra civiltà a rischio di estinzione.
Nella disputa tra una netta minoranza di alunni non cristiani e la stragrande maggioranza di cattolici hanno prevalso i primi, in quanto caratterizzati da una forte identità rispetto agli altri: avviene lopposto di ciò che logicamente si dovrebbe verificare nei fenomeni migratori, i nuovi arrivati dovrebbero adattare la propria cultura al paese che li ospita al fine di una pacifica convivenza. I tentativi di integrazione nel resto dEuropa stanno naufragando, anche se lo sforzo è concentrato nel far riconoscere ed accettare la laicità dello Stato ed a rispettare la Costituzione: in Germania si è tentato con corsi obbligatori di lingua tedesca, in Francia si ipotizzano le prediche in francese allinterno delle moschee.
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