Quando parla Del Piero il discorso non è mai banale. Neppure quando Del Piero parla senza dire apertamente nulla, come ieri in tv. Alex ha detto: “Io parlo sempre in faccia alle persone. Nessuno mi ha detto niente, dunque io non ce l’ho con nessuno. Ma se qualcuno ha qualcosa da dire meglio che lo faccia. E di solito alla Juve certe cose si fanno nello spogliatoio”. Per spiegare la crisi Juve, insomma, basta ascoltare il capitano bianconero: il messaggio non è nemmeno troppo cifrato.
La Juventus attuale è quella vista ieri in campo contro il Palermo: sfilacciata, senza gioco, senza voglia. C’era solo Alex e la sua punizione. E in panchina la confusione è massima: è chiaro che il matrimonio tra la linea giovane e quella dei vecchi non è riuscito, almeno ancora. E’ chiaro che il centrocampo voluto così muscolare non sta producendo l’effetto voluto: si è preso – guarda un po’ – l’esempio dell’Inter aggiungendo chili e muscoli in mezzo, ma poi a dettare i tempi non c’è nessuno. E a farlo non può essere neanche Giovinco, chiamato in campo a gran voce da stampa e tifosi ma naufragato nella mediocrità attuale della squadra. Insomma, Ranieri dice che ci sono giornali che giocano contro di lui, dice che in fondo non è successo nulla, dice che c’è tempo per recuperare. Ma le parole di Del Piero sono quasi una sentenza: c’è qualcosa – molto – che non va e non c’è più tempo da perdere.
La Signora simpatica e vincente dello scorso campionato non piace più, i tifosi si aspettano una squadra di alto livello, in linea con la storia bianconera.
E se la società pretende da loro 50 euro per andare in curva nella sfida contro il Real, loro – giustamente – pretendono una squadra che valga quella cifra, non una pallida idea che si è già scolorita in sole sei giornate di campionato. Il rimedio? Forse non è così difficile: basta ascoltare Del Piero. Lui non dice mai cose banali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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