L’allarme dei professionisti scuote il governo

A luglio l’Irap si pagherà senza maggiorazione

Novità in arrivo per l’acconto Irap. Le 6 regioni che hanno sforato i conti della sanità e dovranno versare l’imposta maggiorata potranno pagare l’acconto entro il 20 luglio senza la maggiorazione dello 0,4%. È questa una norma interpretativa che maggioranza e governo potrebbero presto inserire nel decreto legge «blinda Irap» all’esame del Parlamento. Su questo tema i commercialisti lanciano l’allarme all’indomani dell’annuncio del governo che la maggiorazione dell’1%, prevista dalla Finanziaria, doveva essere applicata già sull’acconto da pagare entro il 20 giugno. «Se il governo prenderà questa disposizione, sarà una scelta opportuna. L’annuncio è arrivato il 15 giugno, quindi quando i professionisti avevano già svolto i calcoli - spiega Paolo Moretti, delegato per la fiscalità del Consiglio nazionale ragionieri commercialisti - in base al software applicativo che utilizza le aliquote ordinarie. Modificarli in così breve tempo è ovviamente impossibile, considerando che si tratta di alcuni milioni di dichiarazioni».
Inevitabile quindi, per la maggior parte dei contribuenti, la scelta di rinviare il pagamento alla scadenza del 20 luglio, che comporta però l’applicazione di una maggiorazione dello 0,4%. «Noi avevamo chiesto al governo di non applicare questa maggiorazione - spiega ancora Moretti - e a quanto pare la richiesta sta per essere accolta. Tanto più che è possibile che si raggiunga un accordo fra Stato e Regioni sulla base di un nuovo patto di stabilità che eviti di pagare l’aumento, che fra l’altro in molti casi è addirittura superiore all’1% previsto. Ora il governo ha tutte le possibilità per farlo, utilizzando il cosiddetto «decreto blinda Irap», che sarà discusso nelle prossime settimane, e porre così rimedio ai danni provocati da questo intempestivo annuncio. Anche lo statuto dei contribuenti, fra l’altro, prevede che le disposizioni di attuazione di una legge non possono comportare adempimenti a carico dei contribuenti prima del decorso di 60 giorni dalla data della loro pubblicazione».
Ma i commercialisti vanno anche oltre, guardando alle future azioni del governo. «L’Irap - ricorda Moretti - è un’imposta più che mai discussa, anche e soprattutto a livello europeo.

A nostro avviso, quindi, sarebbe meglio che il governo intervenisse anzitutto sull’Irap stessa, detassando il costo del lavoro, e rinviando a data successiva il taglio del cuneo fiscale. È una decisione che ci aspettiamo, in quanto favorirebbe le imprese, dando anche una spinta all’occupazione, e contribuirebbe a togliere di dubbi, sollevati a livello comunitario, sulla compatibilità fra Irap e Iva».

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