L’altro corteo In migliaia in piazza per difendere l’acqua

«Ripubblicizzare l’acqua, difendere i beni comuni». È partito dietro questo striscione il corteo di ieri contro la privatizzazione dell’acqua organizzato dal forum dei movimenti per l’acqua. In testa al corteo hanno sfilato i sindaci e i rappresentanti di vari comuni, tra cui Napoli, Modica, Gubbio, Corchiano, ed altri. I gonfaloni portati da alcuni vigili urbani degli stessi comuni. In testa al corteo, partito da piazza della Repubblica e diretto a piazza Navona, un furgone sul quale era stata caricata una grossa sfera di cartapesta che rappresentava il globo terrestre, con sopra la scritta «L’acqua è di tutti, non si vende», e da cui fuoriusciva un rubinetto con una goccia. Alla manifestazione hanno partecipato anche varie realtà politiche della sinistra, dei sindacati e delle associazioni. Tra questi, gli attivisti del No Dal Molin, il Popolo Viola, il Wwf e Legambiente. Per la manifestazione sono arrivati a Roma cento pullman da tutta Italia. Alcuni manifestanti hanno sfilato con una goccia disegnata sul viso, alcuni a mò di lacrima, per sottolineare la loro protesta contro la privatizzazione del servizio idrico. «La sinistra che ha sfilato è quella delle bugie e della paura. La “privatizzazione dell’acqua” non c’è, è un falso storico messo in giro ad arte da chi vuole diffondere paura immotivata pur di cavalcarla», dice Benedetto Della Vedova (Pdl). «Sulla riforma del servizio idrico si è sviluppato un dibattito strumentalmente ideologico - continua - di quelli che galvanizzano la sinistra italiana.

L’opposizione ha così inquinato una discussione che avrebbe potuto e dovuto prendere una piega molto diversa, soprattutto se consideriamo che anche il leader del Pd, oggi silente, è stato in passato tra i fautori di una riforma del settore idrico che aprisse le porte alla concorrenza».

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