«Quante mani celebri hanno sfogliato questi manoscritti». Storie di studi «matti e disperati», storie della «Milano che ha fatto cultura a partire dal 1607».
Parla il prefetto della biblioteca Ambrosiana, Franco Buzzi, e sorride pensando al tesoro dei milanesi. «A loro deve tornare - precisa Buzzi - perché per loro è stata voluta da Federico Borromeo». Il particolare: «Non volle chiamarla Federiciana proprio perché voleva fosse di tutti, non un monumento a se stesso». Da qui parte il progetto del nuovo Prefetto dellAmbrosiana: «Dopo anni in cui la biblioteca si è chiusa in se stessa, torneremo ad organizzare presentazioni di testi». La nuova vita dellAmbrosiana comincia domani, con la presentazione de Il Gioco di Dio, lultimo libro di Armando Torno che attraverso dodici storie sacre indaga il mistero della Provvidenza. Lappuntamento è alle 18 nella sala XXIII, dove il vicedirettore de il Giornale Michele Brambilla si confronterà con lautore. «Questo è solo linizio - promette Buzzi - ci siamo proposti di presentare almeno due libri al mese». Tutto è pronto: «La Sala XXIII è già stata allestita: sarà la cornice ideale per la presentazione dei testi che - sono sicuro - faranno cultura».
Il calendario non è ancora stato fissato, «ma per ora tutte le case editrici che abbiamo contattato hanno risposto con molto entusiasmo». Due gli obiettivi: «Promuovere questi testi e far conoscere ai milanesi la loro Biblioteca». Ai libri contemporanei saranno alternati testi classici pubblicati in nuove edizioni. Toccherà al De viris illustribus di Francesco Petrarca aprire questo nuovo ciclo di incontri. «Vogliamo promuovere lultima edizione pubblicata da i Millenni di Einaudi: un gioiello che rischia di non essere valorizzato abbastanza». Tra le novità introdotte dal prefetto spicca la volontà di dar vita allAccademia di Orientalistica. «Disponiamo di duemila codici provenienti dallo Yemen e di molti altri testi orientali. Finora li abbiamo solo catalogati, ma ora è arrivato il momento di studiarli». Lidea del Prefetto è semplice quanto affascinante: dar vita a una serie di laboratori aperti di cultura, dedicando ampio spazio ai giovani. Da qui il progetto di inaugurare anche la pubblicazione di una serie di classici islamici perché «odio e cultura non possono andare a braccetto».
Nel frattempo continua la rubrica settimanale condotta da Andrea Bosco il sabato alle 14 su Raitre dopo il telegiornale regionale. A questa vetrina, si aggiungerà quella curata da Philippe Daverio a caccia di unopera della pinacoteca da presentare ogni settimana al pubblico.
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