L’annuncio Il governo decide una moratoria di un anno

L’Italia si ferma sul fronte nucleare. Con un decreto del Consiglio dei ministri, il governo ha ufficialmente deciso di sospendere per 12 mesi i provvedimenti per la localizzazione e la realizzazione delle centrali, rinviando la definizione della strategia nucleare, documento essenziale per proseguire nell’iter per il ritorno all’atomo. La «pausa di riflessione» annunciata nei giorni scorsi si concretizza dunque in uno stop di ogni provvedimento. Guardando all’Europa, all’esito degli stress test, ma anche alle decisioni di chi, come la Germania, sembra intenzionato ad uscire quanto prima dalla tecnologia nucleare, il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha annunciato una «scelta responsabile», fatta, dopo il disastro di Fukushima, in nome della «sicurezza e nell’interesse dei cittadini». Interrotta quindi la strada per l’atomo, sulla quale pesa peraltro l’ombra del referendum fissato per il 12 e 13 giugno. Nel futuro prossimo dell’Italia -spiega Romani- dovranno esserci soprattutto «le nuove tecnologie energetiche», a partire dalle fonti rinnovabili che, con il nuovo riordino allo studio del dicastero dello Sviluppo e di quello dell’Ambiente, dovranno necessariamente diventare «sostenibili economicamente» e motore dello sviluppo dell’industria di settore.

Allo stesso tempo il provvedimento del consiglio dei ministri non inficia il lavoro dell’Agenzia per la sicurezza guidata da Umberto Veronesi, che resta attiva «quale organo competente per lo studio e la programmazione delle politiche riguardanti la sicurezza nucleare».

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