A pochi giorni dalla conclusione in Vaticano del Sinodo sul Medio Oriente, papa Benedetto XVI torna a parlare della difesa del diritto fondamentale dei cristiani: quello a testimoniare la propria fede senza essere per questo oggetto di violenza da parte di chi ha un altro credo religioso. Lo ha fatto rispondendo a un tragico fatto di sangue avvenuto a Bagdad, costato la vita a decine di fedeli cristiani che stavano partecipando a una funzione nella loro chiesa. Papa Ratzinger ha dunque espresso ieri, durante lAngelus in piazza San Pietro, la sua «affettuosa vicinanza alla comunità cristiana», nuovamente colpita dal «gravissimo attentato nella cattedrale siro-cattolica di Bagdad», e ha incoraggiato «pastori e fedeli ad essere forti e saldi nella speranza».
«Ieri sera - ha detto papa Benedetto XVI ai fedeli riuniti a piazza San Pietro - in un gravissimo attentato nella cattedrale siro-cattolica di Bagdad, ci sono state decine di morti e di feriti, fra i quali due sacerdoti e un gruppo di fedeli riuniti per la Santa Messa domenicale». «Prego - ha proseguito - per le vittime di questa assurda violenza, tanto più feroce in quanto ha colpito persone inermi, raccolte nella casa di Dio, che è casa di amore e di riconciliazione». «Esprimo inoltre - ha aggiunto - la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, nuovamente colpita , e incoraggio pastori e fedeli ad essere forti e saldi nella speranza».
«Davanti agli efferati episodi di violenza, che continuano a dilaniare le popolazioni del Medio Oriente, vorrei infine rinnovare il mio accorato appello per la pace: essa è dono di Dio, ma è anche - ha scandito papa Ratzinger - il risultato di sforzi degli uomini di buona volontà, delle istituzioni nazionali e internazionali. Tutti - ha implorato - uniscano le loro forze affinchè termini ogni violenza».
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