Egregio dottor Lussana, sul numero de Il Giornale di sabato 6 maggio, mi cade locchio sulla fotografia di Monte-Carlo e leggo incuriosita la lettera del signor Elvio Tamburro.
E resto esterrefatta.
Ho vissuto dodici anni nel Principato di Monaco e posso assicurare che, sorvolando sui luoghi comuni dei «lustrini e pailettes», la mia famiglia, che aveva eletto Monaco quale residenza principale per ragioni legate alla professione ed allo sport di mio marito (era campione di vela), ha potuto condurre senza alcun problema una vita del tutto normale, come in una qualsiasi città italiana, magari un po provinciale.
Ottimi i servizi, ottime le scuole, ottimo il sistema sanitario.
Le mie bambine sono nate a Monaco quindi ho una grande esperienza di rapporti con medici pediatri e medici «di famiglia», che visitano sia in studio che a casa del paziente e, se richiesto, anche la domenica e la sera tardi...
Questi medici si sono sempre distinti per cortesia, competenza, scrupolosità, puntualità e, non ultimo, onestà... per quanto riguarda le parcelle.
Fra laltro la Caisse de Compensation del Services Socaux (la «mutua» o «Inps» locale che dir si voglia) rimborsa tempestivamente, vale a dire entro circa sette giorni, ogni spesa medica, e cioè visite, interventi chirurgici, ricoveri, medicinali, compresi omeopatici, cure dentistiche eccetera fino all80% nei casi correnti, mentre si assume in toto, ovvero al 100% e senza alcun anticipo da parte del paziente, tutte le spese mediche, mi ripeto, per cure, interventi chirurgici, ricoveri, medicinali, terapie eccetera in casi di malattie gravi o croniche, come ad esempio il cancro.
I Pompieri di Monaco corrispondono al nostro «118» e sono una vera e propria unità mobile attrezzata di mezzi e personale competente per le situazioni di urgenza e pronto soccorso.
Per i «non residenti», vale a dire chi non ha eletto come residenza principale Monaco o la Francia, le assicurazioni private, anche stipulate allestero, funzionano altrettanto bene e, in caso di parcelle elevate, dovute ad esempio ad interventi chirurgici eccezionalmente complessi e con degenza post-operatoria in reparto di rianimazione, so che il Chpg (Centre Hôspitalier Princesse Grace) concede agevolazioni in attesa del rimborso da parte dellassicurazione privata.
Questo può naturalmente succedere solo in uno stato piccolissimo (2 Km. quadrati!) dove tutti si conoscono...
E per quanto riguarda il considerare un «affare» il ricovero di un paziente... mio marito, colpito a 44 anni da adenocarcinoma del colon diffuso al fegato ed al parenchima polmonare, è stato curato a spese del Principato di Monaco con tanto amore, dedizione e impegno, utilizzando tutti i più moderni mezzi chirurgici, radiologici e farmacologici disponibili e possibili, riuscendo così a donargli, a lui cui le statistiche concedevano si e no 60 giorni di vita, tre anni belli e veri in cui è stato perfettamente sposo, padre, professionista, sportivo (a livello agonistico). Sei giorni prima di morire mio marito era ancora, con successo, in regata al Campionato di Francia a Marsiglia.
Ed oggi, vedova da circa tre anni e rientrata a Genova, mia città natale, conservo con lOspedale di Monaco, i suoi medici, il personale tutto un rapporto di amicizia, stima e gratitudine senza uguali.
Non capisco cosa abbia mai vissuto il signor Elvio Tamburro... a me sembra che non abbia mai vissuto a Monaco.
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