DOPO L’ASSOLUZIONE

«Dopo quello che è successo, in due anni passati in carcere, ho fatto molta autocritica e l’ho giurato a mio papà prima che morisse: non toccherò mai più la cocaina». È quanto ha detto Giovanni Antonio Rasero, il broker trentenne assolto nei giorni scorsi dall’accusa di avere ucciso il figlio di otto mesi della sua compagna, Katerina Mathas, in una intervista rilasciata al programma televisivo Quarto Grado in onda ieri sera su Retequattro. «Il mio rammarico è quello di essere passato per orco quando in realtà sono innocente - ha detto Rasero al microfono di Alberto Pastanella -. Adesso sono tranquillo e sereno, nonostante questa esperienza. Sto riprendendo la realtà della vita. Ora quello che conta sono i miei figli: poco alla volta spiegherò loro cosa è successo, perché non è semplice».

La trasmissione ha approfondito la vicenda processuale che ha portato all’assoluzione del broker genovese in secondo grado. «Della Mathas non parlo. Posso dire che Ale è un piccolo angelo che è volato via e che invece si meritava di vivere un futuro».

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