Imprenditrice e scrittrice, la milanese Cristina Frua De Angeli è dagli anni 70 al timone della casa editrice Spirali, un network che pubblica 4-5 libri al mese ed organizza convegni internazionali. Con un unico comun denominatore: limpegno civile e il sostegno alle sinergie impresa e cultura. La scorsa primavera, ha inaugurato la restaurata villa San Carlo Borromeo con un festival sulla Libertà.
In questi giorni il tema è la Democrazia. Argomenti impegnativi di questi tempi...
«Mi rendo conto che si tratta di tematiche che si prestano a mille angolazioni, ma la libertà di espressione e la cultura intesa come progresso civile sono temi che mi vedevano impegnata già 35 anni fa. Allora, le mie pubblicazioni e i miei convegni si occupavano di dissidenza sovietica. Oggi mi interessano società oppresse come quella iraniana o cinese»
A Senago lei ospita intellettuali, economisti e artisti di Paesi critici. Quali elementi emergono dai convegni?
«Per quanto riguarda la Cina, il tema sul tappeto riguarda la mancanza di libertà di stampa. Due esponenti di quel Paese, invitati per questa edizione, hanno raccontato la loro esperienza. È emerso anche qualche segnale positivo. Ad esempio cominciano a nascere anche in Cina piccoli editori privati che oggi pubblicano libri, se non di critica aperta al regime, quantomeno di discussione».
A Villa San Carlo Borromeo ha creato un polo di servizi per limpresa italiana e straniera. Che cosa offre alle aziende?
«La mia struttura mette a disposizione il mknow how più avanzato riguardo allintegrazione tra cultura e impresa. Si svolgono meeting, presentazione di testi e confronti con le più avanzate realtà internazionali».
In tempi di crisi finanziaria le aziende avranno altro a cui pensare...
«È il contrario. Con la crisi gli imprenditori sono più attenti, cercano domande e risposte sul macrosistema. Cè meno euforia, è vero, ma questo favoprisce la ricerca e lingegno».
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