L’inchiesta sulle Onlus? Strappiamo la solidarietà dalle mani dei malfattori

Egregio direttore,
leggo con amarezza i dati dall’inchiesta sulle Onlus che il Giornale sta conducendo. Mi permetto di segnalare che, accanto alle situazioni denunciate, ne esistono altre in cui silenziosamente, con costanza, spesso con fatica e sacrificio, si opera per sviluppare progetti tanto più significativi, perché basati esclusivamente sul volontariato. La piccola Onlus pavese S.O.S. Ospedale di Bukavu ha costruito nella Repubblica democratica del Congo un centro nutrizionale che ospita ogni giorno cinquanta bambini gravemente denutriti. La Onlus sostiene tutte le spese di mantenimento e di cura dei piccoli ricoverati e provvede ai molti bisogni necessari alla gestione del Centro che, dal 2002 a oggi, è diventato un riferimento di eccellenza nella città di Bukavu, non solo per i problemi della malnutrizione infantile, ma anche per alcune emergenze sanitarie eccezionali, come l’epidemia di colera che nel dicembre del 2007 colpì la città. Come previsto dalle norme vigenti, i bilanci della Onlus sono depositati presso gli enti preposti e accessibili a tutti sul sito www.bukavu.it.
Distinti saluti.
presidente della Onlus
Sos Ospedale di Bukavu

Cara dottoressa, il Giornale non sta facendo una battaglia contro le Onlus. Forse è il contrario. Ci pensi. Chi usa il volontariato e le Onlus per fare affari sporchi, per ingannare la gente, per speculare sul dolore degli altri è il vostro più grande nemico. La moneta cattiva è un virus pericoloso, perché come insegnano i classici dell’economia scaccia quella buona. Serve più trasparenza. Anche le Onlus serie qualche volta gestiscono i fondi in modo un po’ irrazionale. L’Anlaids ha speso due milioni di euro in bonsai. Non le viene da chiedersi: ma non è troppo? Mi creda. Noi stiamo con l’ospedale di Bukavu, con chi costruisce un centro nutrizionale per i bambini del Congo. Noi stiamo con chi conosce il vero significato della parola solidarietà, che va difesa dai furbi e dai cattivi amministratori. Le sembra normale che l’agenzia di controllo scovi ogni giorno tre associazioni che si spacciano per benefiche e invece macinano soldi? È morale fare soldi sulle sciagure altrui? Le indagini raccontano di «Onlus-bed and breakfast» e di «Onlus-ristoranti». La squadra mobile di Venezia ha scoperto una rete di finte associazioni che vendevano spazi pubblicitari sotto il buon nome della ricerca contro i tumori. Tutto questo a chi fa male? Noi parliamo spesso di welfare state, ma lo Stato non è più quello che definiva il destino dei cittadini dalla culla alla tomba. Non possiamo permettercelo, abbiamo sperperato i soldi di due generazioni. Il ruolo della solidarietà privata è sempre più essenziale. Ma non possiamo lasciarla nelle mani dei malfattori.

Sono orgoglioso di questa inchiesta. È la nostra battaglia per un welfare moderno, puntuale, dove i privati non si voltano dall’altra parte, ma fanno sentire la propria solidarietà. È un sogno che però ha bisogno di rigore. I falsari vanno cacciati via.

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