A favore o contraria ai saldi?
«Non sono a favore perché credo non sia giusto acquistare a prezzo dimezzato ciò che una persona, soltanto pochi giorni prima, ha comprato a prezzo pieno. Certo, questanno fa un po eccezione perché tutti i negozianti sentono la necessità di far quadrare i conti. Tuttaltra cosa è ciò che succede per esempio in America. Ero a New York in novembre e osservavo con amarezza che persino la moda italiana era già in saldo: tempi così anticipati non sono certo un buon segno per il mercato!».
Preferisce gli outlet?
«Condivido la politica degli outlet che vendono sì cose scontate, ma di stagioni precedenti. Personalmente non acquisto in questi periodi anche perché, come ho potuto verificare da ragazza, cè sempre il rischio di comprare cose che non servono o addirittura sbagliate, vestiti che non indosserai mai. E poi bisogna fare molta attenzione agli inganni».
Quale politica adottate allora nei vostri negozi?
«Abbiamo molto rispetto per le persone che comprano le nostre scarpe, preferiamo applicare, perciò, qualche sconto toccando anche il 30 per cento, ma solo quando siamo di fronte a un fine serie».
Rispettare i consumatori è un po green come il suo ultimo libro?
«Certamente. Quando non mi occupo con mio marito René e i miei due figli di scarpe superlussuose, dipingo e scrivo libri. Lultimo, il quarto della serie, sintitola Happy book, il libro della felicità (Leonardo International, 144 pagine) e parla di rispetto per la natura e di uno stile di vita green. Insomma di uno stile di vita più consono con quanto ribadito anche in occasione del vertice di Copenaghen.
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