L’ira di Dagospia: «Non ci facciamo dettare dai pm né fonti né notizie»

Il portale di gossip Dagospia viene tirato pesantemente in ballo nella vicenda P4 e il curatore del sito Roberto D’Agostino risponde per le rime ai pm. Secondo i magistrati napoletani l’uomo d’affari Luigi Bisignani sarebbe «il cogestore occulto» del sito Dagospia, che sarebbe «finanziato con 100mila euro dall’Eni» e «utilizzato per diffondere notizie scandalistiche». «Scrivere una castroneria va bene. Diffamare, già meno», è la risposta pubblicata ieri sull’homepage di Dagospia dallo stesso D’Agostino, che poi ha tirato malignamente in ballo Federica Sciarelli, in passato più «paparazzata» con Woodcock: «Il pm si faccia spiegare dalla sua amica giornalista alcune cosette di facile comprensione: i giornalisti prendono le notizie dalle fonti, le verificano e le pubblicano. Non se le fanno indicare dalle procure della Repubblica, almeno nell’Occidente democratico. Se la Procura della Repubblica di Napoli vuole fornirci un elenco dettagliato e vincolante delle “fonti autorizzate” ne terremo gran conto».

Anche l’Eni ha replicato seccamente alle accuse implicite di Woodcock: «Il finanziamento al sito attraverso la concessionaria in esclusiva avviene sulla base di una precisa strategia, non attraverso presunte intermediazioni».

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