L’isola riflessa Monologhi d’autore tra Ponza e Ventotene

NOMI Impegnati attori blasonati come Laura Morante e Paolo Bonacelli

Come è vero che esiste ovunque uno «spirito del luogo» capace di evocare storie passate e presenti, così è altrettanto vero che può esserci sempre un modo per valorizzarlo con interventi culturali e artistici pensati ad hoc. Nasce da questa felice idea il festival «L’isola riflessa» che - costola della più ricca rassegna «Il senso dei luoghi» organizzata dall’Atcl e dalla Regione in diverse località del Lazio - si apre il 3 agosto a Ponza e il giorno successivo a Ventotene. Le due incantevoli isole pontine diventano dunque scenario naturale di spettacoli, letture, concerti che stringono legami proprio con l’ambiente, le leggende locali, la vita degli abitanti antichi e odierni. «Le migrazioni» è infatti il tema scelto per dare il via e per poi incastonare i diversi appuntamenti previsti a Ponza, isola da sempre imparentata con l’Africa del nord e oggi abitata da una nutrita comunità di tunisini.
Dopo l’incontro di apertura «I colori del Mediterraneo», coordinato da Gian Antonio Stella, i riflettori si accendono sulla musica della «Carthage Ensemble» (sempre dopodomani alle 23) e su titoli che giocano coraggiosamente la carta della commistione dei generi e delle culture. Più primitiva, chiusa e incontaminata, Ventotene ha una storia molto diversa da quella della vicina Ponza. Motivo per cui gli appuntamenti in scaletta - con tanto di palcoscenico costruito sulla roccia - hanno una fisionomia anch’essa diversa, nell’ambito della quale particolare rilievo acquista il recital di Laura Morante dedicato a Elena Ferrante, misteriosa autrice (o misterioso autore) di romanzi quali L’amore molesto, I giorni dell’abbandono e dell’epistolario La frantumaglia. Un reading che vuole essere un omaggio alla letteratura contemporanea ma anche e soprattutto un’incursione nell’invisibilità stessa della scrittrice (il 4 alle 22). Rifugge invece dal mistero la drammaturgia forte, franca e viscerale di Eleonora Danco, autrice e attrice romana che presenta un monologo al femminile, Nessuno ci guarda, carico di pathos e impulsi (auto) distruttivi.

Un lavoro di poesia, di parole musicali e a noi vicine che ben si armonizza con il resto del programma: dal Pessoa di Cosimo Cinieri al De profundis di Paolo Bonacelli, la vetrina di Ventotene (si chiude il 9 agosto) è davvero un canto liberatorio che mette al centro l'attore e la sua capacità di farsi «atleta del cuore», come direbbe Artaud.
Informazioni: 0771/85257; 06/45426982; www.atcllazio.it.

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