L’Italia resta in serie B Ma il coach di Bolelli «minaccia» Pietrangeli

L’Italia del tennis si salva dalla Serie C ma su questo incontro di Coppa Davis, per quanto mi riguarda, rimane l’ombra della decisione di Simone Bolelli di non accettare la convocazone in nazionale per seguire un suo programma. Bolelli, accompagnato dal suo coach Claudio Pistolesi, è partito per Bangkok. L’obiettivo? L’azzurro è a caccia di punti Atp.
Giovedi scorso durante il sorteggio una mia affermazione aveva suscitato qualche imbarazzo. Senza peli sulla lingua avevo espresso il mio disappunto nei riguardi di una decisione che non arrivo a comprendere, forse perchè appartengo ad un’altra generazione. Tutto questo accadeva il 18 settembre giorno della scomparsa di Fausto Gardini un campione che ha dato l’anima per la nazionale. Accanto a me era seduto Nicola Pietrangeli detentore del record mondiale di presenze Coppa Davis: 164. Due grandi protagonisti del nostro sport che si sono ammazzati sul campo per portare alla vittoria il loro paese. È vero che un professionista deve essere libero di decidere tuttavia mi stupisce che un giocatore giovane e bravo come Simone non si renda conto del valore di una convocazione. Non sono tante le occasioni in un anno in cui gli azzurri possono contare su una buona copertura dei quotidiani e sulla visibilità sulle reti Rai. Elementi importanti anche per i loro sponsor.
Nicola Pietrangeli era stato più severo di me dichiarando che il rifiuto della convocazione in nazionale per lui era come sputare sulla bandiera. Ebbene, ieri mentre si disputava il singolare tra Seppi e Gulbis, Pietrangeli ha ricevuto la telefonata da Bangkok di Pistolesi che gli ha detto: «So che hai dichiarato che Bolelli ha sputato sulla bandiera italiana!». Nicola gli ha risposto: «Ho detto che, per me, chiunque rifiuti la convolazione in nazionale è come se sputasse sulla bandiera». La voce dall’altra parte del telefono: «La prossima volta attento a quello che dici!». E, Nicola: «Che fai mi minacci?.. Io dico quello che penso e ciò che mi pare!».


Io mi trovavo a fianco di Pietrangeli il capitano che nel 1976 trovò il coraggio di portare la squadra italiana in Cile per vincere la Coppa Davis, contro il parere di tutti, compresi i politici! Peccato che in un momento in cui ci troviamo a lottare per non retrocedere in Serie C, esista un coach che possiede una visione così miope!

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