Da oltre un mese vive in auto con sua moglie Giovanna perchè non riesce più a pagare laffitto di casa: quella di Antonio, 44 anni, di Taranto, è una storia di disperazione, cominciata quando tre anni fa, a causa della crisi, è stato licenziato da unimpresa dove svolgeva il lavoro di piastrellista.
Ma ora Antonio e la sua famiglia - la coppia ha una figlia di 15 anni che vive in una casa famiglia - hanno trovato un tetto: ad offrirlo è un ex imprenditore, Giuseppe Iudici, 46 anni, sposato e padre di tre figli, che vive a Martina Franca (Taranto), e fino a tre anni fa aveva unazienda che vendeva centri benessere. Lazienda, insieme ai suoi 12 dipendenti, è stata spazzata via dalla crisi in pochissimo tempo. Ed anche lui è in gravi difficoltà economiche.
Due storie, dunque, piene di sofferenza, di dolore ma da oggi anche di tanta solidarietà. Della sua vita Iudici ne ha parlato anche in tv, ospite della trasmissione di Lucia Annunziata, spiegando come la crisi possa cancellare anche chi apparentemente non aveva problemi economici o di mercato. Anche Iudici, oggi, proprio come Antonio non ha un lavoro stabile. «Ma almeno un tetto - dice - io ce lho».
Ed è per questo che ha offerto ospitalità ad Antonio e alla sua famiglia. Ad entrambi la fortuna ha girato le spalle ma lottano, con loro le loro famiglie, per ritornare ad una vita dignitosa, sperando che il vento cambi, che qualcuno si ricordi di loro e che la parola «solidarieta» abbia un contenuto concreto.
Antonio faceva il piastrellista e aveva una casa in via Mazzini, a Taranto, ma non riusciva più a pagare laffitto. Un mese fa ha parcheggiato la sua Fiat Stilo in piazza Bettolo: dentro quella vettura ha deciso di dormire con la moglie. In unaltra auto, più piccola, che la famiglia aveva a disposizione, hanno riposto gli oggetti più cari: le bambole con le quali la figlia giocava da piccola, un ferro da stiro, le fotografie. Antonio e sua moglie Giovanna hanno chiesto aiuto a tanti, ma invano. Antonio non trova un lavoro. «Non voglio sussidi, non voglio pietà - dice - io voglio solo lavorare, voglio un lavoro».
Di «dignita» e «solidarieta», parla anche lex imprenditore Giuseppe Iudici che invita tutti a non rimanere indifferenti: «Se ci sono storie come queste nelle vostre città - dice - non fate finta di nulla, non voltate le spalle, siamo in tanti, se ognuno di noi fosse così bravo da dare un piccolo aiuto a chi ne ha bisogno forse le persone in difficoltà si sentirebbero meno sole».
Iudici chiede soprattutto, a chi ne ha la possibilità, di offrire un lavoro: piastrellista, muratore, operaio. «Uniti - dice - ci possiamo riscattare dalla indifferenza». La crisi ha i loro volti. Ma nache la loro voglia di non mollare.
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