Roma «L'Italia non è da sola», assicura a Roma il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos. E spiega al ministro dell'Interno Angelino Alfano che al suo fianco accorreranno 43 tecnici europei, esperti di asilo, come prova tangibile dell'aiuto della Commissione europea al nostro Paese, invaso da migliaia di immigrati ogni giorno. «Verranno a lavorare in Italia - annuncia - nelle prossime settimane».
Ora, il Commissario greco fa quel che può per tranquillizzare, ma certo il titolare del Viminale si aspettava ben altro. Anche perchè quest'iniziativa sa un po' di commissariamento, come se attorno al ministero l'Europa volesse creare una specie di cintura sanitaria per evitare che il nostro Paese allenti le maglie, facendo dilagare per il continente il flusso di clandestini e rifugiati.
Alfano, che ha già i guai suoi con Maroni e gli altri governatori del nord decisi a chiudere le porte, nella conferenza-stampa dopo l'incontro non può reprimere un'espressione di delusione. «È difficile immaginare che 24mila migranti via dall'Italia in due anni siano una cifra giusta e che questi debbano essere solo eritrei o siriani», azzarda.
Avramopoulos, invece, fa la sua parte, insistendo sull'Agenda per l'immigrazione, presentata a maggio e poi rivista. «É la dimostrazione - dice - che l'Europa è accanto all'Italia: la missione Frontex è stata estesa e tutti i Paesi stanno partecipando, sono stati messi a disposizione 60 milioni di euro, abbiamo messo a punto la proposta di riallocazione di 40mila migranti che necessitano di protezione». E poi l'Italia fa bene i compiti, aggiunge il Commissario, si mostrerà diligente nel prendere le impronte digitali ai migranti che arrivano in massa, nella speranza che si riesca a rimpatriare «velocemente» chi non ha diritto di rimanere. «Continuerò a lavorare gomito a gomito con il ministro Alfano», ripete Avramopoulos.
Angelino non può far passare il ferro per oro. «La proposta della commissione - dice - è un passo avanti, ma non siamo pienamente soddisfatti dei risultati. Lavoreremo per ottenerne di più importanti e per confermare che il meccanismo della solidarietà deve essere presente in tutti i Paesi». Voto: insufficiente, per il ministro. Che però aggiunge: «Abbiamo almeno iniziato a rompere il muro di Dublino». Parla del protocollo fra i Paesi Ue che, secondo molti, ci sta strangolando: stabilisce che i richiedenti asilo devono presentare la loro domanda nel Paese d'ingresso nell'Unione e non in quello dove vogliono arrivare e quindi ci impone di accoglierli tutti per il tempo, in genere lunghissimo, necessario a vagliare le domande di chi approda sulle nostre coste.
Proprio a questo serve il primo punto del piano Ue, quello che riguarda gli «hospots», cioè strutture dove distinguere chi ha diritto alla protezione umanitaria dagli illegali tout court , il cui «meccanismo di funzionamento è decisivo», per Alfano. Ad organizzare meglio questo lavoro, sembra di capire, serviranno i 43 esperti europei di rifugiati.
Il secondo punto è quello ancor più difficile, perchè riguarda «i rimpatri, che si possono fare solo attraverso la cooperazione con i Paesi di provenienza», spiega il ministro. E avverte: «Tutto il peso di queste operazioni deve ricadere sull'Ue, che deve negoziare con gli Stati del Mediterraneo».
La questione delle quote, insiste Alfano, è il nodo più difficile da sciogliere, quello che ancora non vede una chiara soluzione da parte degli Stati dell'Unione, che continuano a scaricare sull'Italia il maggior peso, mentre alcuni Paesi, come la Gran Bretagna, hanno già detto un chiaro no all'accoglienza di una parte dei migranti. Il commissario Avramopoulos alla fine deve ammettere: «Niente è abbastanza in una fase di pressione migratoria come questa, ma si tratta di un buon inizio.
Se il meccanismo di ricollocazione dei migranti funzionerà sarà un segnale importante per il futuro». -I «se» sono tanti. Vedremo i risultati dei negoziati in corso già al Consiglio europeo dei ministri dell'Interno di metà giugno e poi a quello dei capi di Stato e di governo di fine mese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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