Fiera Milano si arricchisce di una nuova manifestazione con il debutto di Lamiera, evento dedicato all’industria delle macchine utensili a deformazione e alle tecnologie innovative del comparto che si terrà dal 17 al 20 maggio 2017. Nuova sede fieristica e nuovo posizionamento nel calendario internazionale negli dispari per la fiera promossa da Ucimu-Sistemi per produrre l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da Ceu-Centro esposizioni Ucimu, diventata è un punto di riferimento per imprese e operatori delle tecnologie a deformazione.
La scelta di Milano è dettata dall'opportunità di sfruttare l’internazionalità della città e del quartiere fieristico che è perfettamente integrato nel sistema dei trasporti autostradali, ferroviari (alta velocità), aerei (tre aeroporti). Non solo, Fiera Milano potrà offrire interessanti sinergie con altre manifestazioni espositive ospitate nello stesso periodo e dedicate a settori Lamiera.
"Proprio per queste ragioni, e in risposta alla richiesta degli espositori - ha affermato Luigi Galdabini, presidente di Ucimu - Lamiera cambia sede da Bologna a Milano, e cambia anno di svolgimento con il duplice obiettivo di incrementare ulteriormente l’internazionalità della mostra e di assicurarle un miglior posizionamento nel programma degli eventi internazionali".
"D’altra parte - ha continuato Galdabini - l’internazionalità della città, unica per rete di trasporti urbani e extra-urbani, per connessioni con l’estero e per offerta di servizi, cultura e svago, insieme alla funzionalità del quartiere espositivo, tra i primi in assoluto per razionalità degli spazi e efficienza dei servizi, saranno di ulteriore slancio per la manifestazione dedicata ad uno dei comparti manifatturieri più promettenti".
Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano ha affermato: "Siamo orgogliosi di annoverare Lamiera nel portafoglio delle manifestazioni ospitate da Fiera Milano che rafforza la sua offerta nel segmento dell’industria e dell’hi-tech manifatturiero. Siano certi che la collaborazione con l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili per questo nuovo evento sarà decisamente proficua, proprio come accade da sessanta anni a questa parte con Bi-Mu, biennale di settore sempre a firma di Ucimu".
Macchine per la deformazione della lamiera, per la saldatura, il taglio e l’ossitaglio, macchine per la lavorazione di barre, tubi, profilati, presse, macchine per la tranciatura e la punzonatura, trattamento finitura, componenti e accessori sono alcune delle tecnologie che saranno presentate nel 2017. E in questa occasione ci saranno nuove aree espositive incentrate su prodotti e soluzioni connessi con le tecnologie della deformazione che in Italia non hanno ancora eventi dedicati. È il caso di Fastener Industry, che presenterà il meglio della produzione di viti, bulloni, sistemi di serraggio e fissaggio, e Blech Italy Service dedicato a subfornitura tecnica e servizi all’industria.
Come da tradizione, Lamiera proporrà un percorso di approfondimento dei temi di interesse per gli operatori del settore inserite nel cartellone di convegni e incontri di Accademia Lambda che accoglierà anche studenti di istituti superiori, università e corsi post-laurea. A questo si aggiungeranno gli incontri business to business fra espositori, utilizzatori, delegazioni di operatori esteri invitati a partecipare alla manifestazione nell’ambito di un programma di visite coordinato da Ucimu.
La crescita dell'internazionalizzazione è una sfida importante perché nel 2015, l’industria italiana ha prodotto macchine utensili a deformazione per 2.379 milioni di euro, registrando un incremento del 9,1% rispetto al 2014, con l’Italia leader di comparto, al terzo posto nella classifica internazionale dei produttori preceduta da Cina e Germania, ma davanti a Giappone, Corea e Stati Uniti.
Secondo i dati di consuntivo 2015, elaborati dal Centro Studi e Cultura di Impresa di Ucimu, l’export italiano di macchine lavoranti per deformazione è rimasto stabile rispetto al valore dell’anno precedente (1.355 milioni di euro) con una quota pari al 57% della produzione made in Italy.
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