Lampedusa - Un barcone con 332 migranti, tra cui 23 donne, è approdato nelle prime ore della mattina nel porto di Lampedusa. Gli extracomunitari, dopo le prime procedure di identificazione, saranno trasferiti nei due centri di Contrada Imbriacola e di Capo Ponente, dove, in questo momento, si trovano già poco meno di 600 persone. L’ultimo sbarco sull’isola risale a circa un mese fa, subito dopo gli accordi siglati tra Italia e Libia.
Situazione d'emergenza Dopo lo sbarco della notte scorsa a Lampedusa, con l’arrivo di 332 migranti su un vecchio peschereccio che è approdato direttamente in porto, è di nuovo emergenza sull’isola. Il Cie di Contrada Imbriacola, parzialmente distrutto dall’incendio appiccato un mese fa da un gruppo di rivoltosi, e l’ex base Loran di Capo Ponente, non hanno una capienza sufficiente a contenere i quasi 900 extracomunitari che si trovano in questo momento a Lampedusa, in attesa di essere espulsi o trasferiti verso altre strutture. La maggior parte degli immigrati sono ospiti del Centro di di identificazione ed espulsione, mentre nell’altra struttura sono stati smistati richiedenti asilo, donne e bambini. Tra di loro anche le 23 donne e i 15 minori giunti in nottata a Lampedusa. La questura di Agrigento, in costante contatto con il dipartimento Immigrazione del ministero dell’Interno, sta verificando la disponibilità fra le varie strutture d’accoglienza presenti sul territorio nazionale.
Viminale pronto ai rimpatrii In relazione allo sbarco di questa notte avvenuto a Lampedusa, il Viminale fa sapere che si sta procedendo rapidamente all’identificazione degli immigrati e che la maggior parte di essi proviene da Paesi con i
quali esistono accordi di riammissione: perciò, espletate le formalità burocratiche, saranno tutti rimpatriati. Coloro che hanno diritto all’asilo saranno invece trasferiti dall’isola nei Centri per i richiedenti asilo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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