L'assessore gaffeur di Crocetta: chiede giornalista gratis e la rete s'infuria

Giovanni Pizzo (Infrastrutture) pubblica su Facebook un annuncio per addetto stampa a titolo gratuito e scoppia la bagarre. Dopo gli attacchi il dietrofront: era uno scherzo

Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta
Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta

L'uscita, su Facebook, cancellata quando ormai la frittata era fatta, non poteva essere più infelice. Tanto più in una Regione, la Sicilia, che non ha più un ufficio stampa, visto che il suo governatore, nel 2012, ha licenziato in tronco i 21 giornalisti che ne facevano parte, in nome di una spending review che di fatto si è tradotta nell'assenza di una corretta comunicazione istituzionale visto che l'ufficio stampa non c'è più. Ma Giovanni Pizzo, assessore alle Infrastrutture del governo di Rosario Crocetta, evidentemente a questo non ha pensato quando ha scritto sulla sua bacheca il seguente post: «Avendo ricevuto già diverse proposte in privato e volendo garantire trasparenza...Cercasi addetta/o stampa rigorosamente a titolo gratuito. Sono garantite informazioni riservate e vita spericolata».

Immaginabile la reazione. Il posto ha fatto il giro della rete, tanto più che lo stesso assessore ha alcuni amici giornalisti sul social network. Un putiferio. Per tutti il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena: «Non mi stupisce quel che scrive, dato che dato che fa parte di un governo presieduto da un signore che finora, in due anni e mezzo di revolucion, ha fatto un'unica cosa concreta: cacciare i giornalisti dell'ufficio stampa e amministrare da solo senza filtro alcuno, l'informazione del palazzo. Allora che anche gli assessori e il presidente della Regione da ora in poi non prendano un centesimo di stipendio, così forse la smetteranno di giocare con le vite degli altri e con la dignità professionale».

Pizzo, sommerso dalle polemiche, ha cancellato il post. Quindi ne ha pubblicato un altro, di scuse, che però non ha spento le polemiche: «Non avrei dovuto scherzare su questo tema. Sono dispiaciuto che un messaggio pubblicato su questa mia bacheca sia diventato il casus belli per aprire (riaprire) polemiche sul diritto all'informazione, sul ruolo della stampa e sull'obbligo di un ente pubblico nel dotarsi di un ufficio stampa.

A chi si è sentito ferito, offeso o denigrato chiedo scusa». L'assessore ha ribadito che di scherzo si trattava, e che il riferimento alla gratuità dell'incarico era solo legato allo stato drammatico in cui versano le casse siciliane.

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