da Philadelphia
Memorie fotografate con la risonanza magnetica: così i ricercatori americani della University of Pennsylvania sono riusciti a «leggere nel pensiero» delle persone, riuscendo ad anticipare il tipo di ricordo che stavano per rievocare. Il potere «profetico» della risonanza, come hanno spiegato gli scienziati diretti da Sean Polyn sulla rivista Science, deriva dal modo stesso in cui il cervello umano funziona, nel momento in cui ricorda qualcosa. Gli esperti di Philadelphia hanno infatti osservato che, quando siamo intenti a ricordare, non solo noi facciamo un salto nel passato: anche il nostro cervello compie un vero e proprio «flashback» e la sua attività ricalca esattamente quella del momento in cui vivevamo levento. I ricordi sono immagazzinati in varie parti del nostro cervello a seconda del tipo di informazione: è lippocampo che, alloccorrenza, va a rispolverare questa o quellaltra informazione per ricostruire il ricordo. Ora però è stato ricostruito in dettaglio che cosa avviene quando il nostro cervello è impegnato a ricordare. Durante la sperimentazione, i ricercatori hanno mostrato ai partecipanti 90 foto di cose da ricordare suddivise per categorie. Mentre le persone osservavano e memorizzavano le immagini, gli studiosi hanno registrato in tempo reale lattività del loro cervello con la risonanza magnetica funzionale per immagini; quindi, in un secondo tempo, hanno chiesto ai partecipanti di ricordare e riferire le immagini viste, senza seguire un ordine preciso.
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