lettere, botte e risposte

2 LA PAROLA ALL’AIFO
I soldi della Regione

in Liberia
Gentilissimo Direttore, abbiamo letto, non senza rammarico, l'articolo «La Regione regala 90mila euro. Ma non ai liguri», pubblicato su il Giornale, edizione di Genova del 3 gennaio.
Volevamo nel merito farle notare che Aifo ha effettivamente la sede amministrativa centrale a Bologna, ma ha anche altre 64 sedi autonome in Italia, e, di queste, 6 in Liguria: a Cengio, Genova, Imperia, San Remo, Santa Margherita Ligure, Savona.
Con molti soci la cui unica preoccupazione è di essere amici degli ultimi, ed in particolare dei malati di lebbra nel mondo. Attualmente nel mondo sono circa 10 milioni le persone che hanno la vita rovinata da questa malattia, che pur sarebbe tanto facile ed economica da curare.
Che la Regione Liguria sia al nostro fianco in questa battaglia dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutti i liguri, non di rammarico. Anche perché il progetto di Aifo in Liberia - quello cofinanziato dalla Giunta - rappresenta un caso di eccellenza in termini di efficacia, efficienza e sostenibilità sociale, come attesta il grande rilievo dato negli anni al progetto dalla stampa nazionale liberiana, è sostenuto da sette Comuni e da due gemellaggi scolastici, e non è in nulla alternativo alle energie che l'Istituzione impiega per superare altre gravi emergenze sociali in Italia.
Aifo fra le altre attività organizza, con fondi propri, ogni anno un corso di leprologia con l'Azienda ospedaliera universitaria Ospedale San Martino, la Clinica di dermatologia e 1'Università di Genova, collabora con le Asl e con il Cirplep (Centro ricerca sul morbo di Hansen e la dermatologia tropicale).
Le scrivo questo per dire che tutti i progetti all'estero di Aifo prevedono una ricaduta positiva nel territorio che li sostiene economicamente.
Siamo inoltre rimasti sorpresi dai contenuti dell'articolo del dr. Diego Pistacchi, perché proprio l'edizione nazionale del suo giornale, ogni anno, concede all'Aifo, in occasione della «Giornata mondiale dei malati di lebbra», uno spazio pubblicitario gratuito, a testimonianza della serietà dell'Associazione e della fiducia in essa riposta dalla testata, e per questo l'Aifo vi rivolge il proprio grazie a nome di tutti i beneficiari dei nostri progetti. Il Giornale del resto è in buona compagnia: il Presidente della Repubblica concede il suo Alto Patronato alla nostra iniziativa, ed il Santo Padre anche quest'anno ci ha rivolto il suo affettuoso saluto all'Angelus. Ma soprattutto decine di migliaia di italiani ci aiutano ogni anno con il loro contributo morale e materiale. I 130 progetti Aifo in 25 paesi poveri del mondo vivono, per oltre 1'80%, grazie a donazioni di privati cittadini.
Gentilissimo Direttore, anche quest'anno il 25 gennaio Aifo organizzerà, per la 56ª volta in Italia, la «Giornata mondiale dei malati di lebbra». Anche in Liguria i nostri soci e sostenitori, con l'Agesci, il Gifra (Gioventù francescana), il Sism, fra gli altri, organizzeranno in piazza decine di banchetti per raccogliere fondi per combattere la lebbra, perché quelli istituzionali non sono sufficienti. Sostenuti ed appoggiati dall'Associazione italiana allenatori di calcio e dalla Lega Calcio saremo con le nostre richieste di aiuto in tutti gli stadi di Serie A e B. Saremo allo stadio di Genova per chiedere un aiuto ai tifosi di Genoa-Catania, così come in quello di Milano per chiedere sostegno al pubblico di Inter-Sampdoria.
La invitiamo signor Direttore, con la sua redazione, ai nostri banchetti liguri, e, contemporaneamente, speriamo il suo giornale possa informare, con lo stesso spazio che ha dedicato alle interpellanze dei consiglieri regionali, su questa importante scadenza solidale e umanitaria. Aiuterete i liguri a regalare ulteriore sostegno, oltre a quello istituzionale, a tutti i malati di lebbra del mondo, a salvare la bellezza dell'uomo dalla lebbra.
Scusi se ci siamo dilungati, ma sembra proprio che il dr. Pistacchi abbia scritto senza conoscerci.
Maurizio Maldini
Direttore Aifo
Coordinatore regionale Aifo

Gentili signori, in attesa di spiegarlo eventualmente a tutte le altre associazioni cui verrà nel frattempo suggerito di leggere l’articolo in questione, ribadisco che, come testimonia lo spazio concesso dal «Giornale», il vostro operato è benemerito e non viene messo in discussione. Né il vostro né quello di migliaia di altre associazioni in Liguria, in Italia e nel mondo che non ottengono gli stessi finanziamenti dalla Regione Liguria. Ci farebbe solo piacere conoscere i criteri di priorità adottati da un ente che resta pur sempre a competenza locale.
DPist
2 GIORNALE O UNITÀ?
Il Galateo

che fa discutere
Egregio Direttore, sull' edizione genovese del quotidiano è apparso oggi un articolo del Sig. Repetti che commentava l'emanazione del Galateo della Città da parte dell'Amministarzione Comunale.
Probabilmente il Vostro collaboratore non è a conoscenza che questo documento si richiama ad una serie di regolamenti comunali che sono in vigore da decine di anni e che come prevede la legge statale hanno il compito di favorire una civile convivenza fra i cittadini punendo quegli atteggiamenti che non sono previsti come reato ma che sono frutto di inciviltà e maleducazione e che possono creare situazioni di attrito fra i cittadini stessi.
Credo che a tutti noi sia capitato di rimanere vittima dell'inciviltà altrui ed il sapere che qualcuno sta tentando di riportare la cittadinanza a più civile comportamento dovrebbe essere un merito più che bersaglio di ironia.
Mi pareva che proprio il Giornale avesse difeso a spada tratta, giustamente, la Sig.ra Fallaci che lamentava l'uso della cattedrale di Firenze come orinatoio, per cui non vedo cosa ci sia di strano nel prevedere a Genova sanzioni contro chi orina per strada.
È vero che il Giornale dopo l'abbondante nevicata della scorsa settimana aveva criticato le sanzioni, poche ahimè, elevate contro i privati che non hanno provveduto a spalare la neve di fronte ai loro negozi e all'ingresso dei civici palazzi, pensavo ad una svista, ma a questo punto vorrei ricordare che è un obbligo per i privati provvedere e che in caso di danni a terzi essi ne sono responsabili.
Mi sfugge il perché di questo atteggiamento pro maleducati, così come mi sfugge perché il Vostro cronista sia stupito che gli agenti della Polizia Municipale si dedichino di preferenza a contravvenire, la multa la può infliggere solo un giudice, gli automobilisti; forse vive in un'altra città e non si è accorto del traffico e dei comportamenti pericolosi di molti utenti della strada, salvo recitare il solito pianto greco quando ci scappa il morto ed allora ci si chiede ma perché non si controllano di più le strade?
L'atteggiamento contradditorio e pro-maleducati, non voglio dire anche contro le Forze dell'ordine ma questi costanti attacchi alla Polizia Municipale fanno pensare, è tipico della sinistra: perché non provate a suggerire al sig. Repetti di scrivere sull'Unità e o a prendere meno «multe» così potrà scrivere in modo più obiettivo e più consono ai sentimenti dei lettori che gli pagano lo stipendio. Cordialmente
Massimiliano Fossati

Gentile Signor Fossati, i lettori che mi «pagano lo stipendio», per mia fortuna esprimono considerazioni un po’ diverse dalle Sue. Ed essendo loro, sempre per mia fortuna, dotati di ragione e senso dell’umorismo, nel caso specifico hanno separato il grano dalla pula e compreso bene il significato dell’articolo «incriminato». Mi pare evidente, invece, che Lei, signor Fossati, non appartenga al numero dei lettori affezionati del Giornale. Altrimenti si sarebbe accorto, innanzi tutto, che il mio riferimento alle sanzioni (di vigili e giudici) era un incitamento alla severità, ma commisurata alla diversa «caratura» della colpa. Altro che «cronista pro maleducati»! E sempre se fosse un lettore attento e continuativo, signor Fossati, si sarebbe anche accorto che il sottoscritto, con una certa frequenza credo, non scrive articoli «tipici della sinistra». Me ne danno atto i lettori veri, il direttore e l’editore (quello sì che, per mia fortuna, mi paga materialmente e regolarmente lo stipendio, mi lascia la libertà di scrivere, e non ha mai pensato di spedirmi all’Unità).
Distintissimi saluti.
Ferruccio Repetti
2 MEDIO LEVANTE
Le dimissioni

dei consiglieri Pd
Con grande amarezza leggiamo sui giornali di oggi l'articolo riguardante l'uscita dal Gruppo Pd del Medio Levante dei due Consiglieri Anna Galli e Mario Cicchetti.
Venuti a conoscenza in via informale di questa decisione, tutto il Gruppo aveva chiesto agli interessati di rinviare la decisione finale a un momento successivo dopo aver chiarito le motivazioni al nostro Segretario Provinciale Victor Rasetto che aveva dato piena disponibilità a incontrarli. L'incontro con Victor Rasetto a questo punto non risulta più interlocutorio, in quanto la decisione è stata resa pubblica ancor prima di un doveroso chiarimento interno al Partito Democratico.
Riteniamo che i problemi non vadano mai elusi e che il dialogo e il confronto siano una delle caratteristiche che il nostro Partito intende come esercizio vero e costante di democrazia. Per questo ci ferisce una decisione così affrettata.
Rispetto alla scelta fatta dai Consiglieri ricordiamo che per noi l'unità è un valore da difendere e le differenze costituiscono una ricchezza quando la ricerca che ci guida è quella del bene comune.
È difficile costruire un partito nuovo se prevalgono le vecchie provenienze e non ci si impegna a mettere in campo nuove forme di partecipazione, collaborazione e confronto.
I consiglieri Galli e Cicchetti sostengono che è loro intenzione permanere nell' area politica del centro - sinistra. Da parte nostra nessuna preclusione, sapendo che saranno gli atti concreti a stabilire la coerenza della loro scelta.
Alessandro Morgante,

Andrea Carratino, Alberto Pandolfo, Desi Slivar, Matteo Trevisani
Consiglieri Pd
Municipio Medio Levante
2 MARASSI
Troppe le ferie

dei medici di gruppo
Siamo un gruppo di conoscenti-pazienti a nome dei quali scrivo - tutti lettori del Giornale - per esternare un piccolo «mugugno».
A Marassi - in corso De Stefanis - vi è uno «Studio medici di gruppo» con ottimi medici di base veramente efficienti nel senso più lato della parola; si possono fare esami, vaccinazioni, misurare la pressione e altro; inoltre Vi sono ottimi specialisti che ricevono su appuntamento.
È da considerarsi uno studio medico veramente eccezionale.
Vi è però un neo: troppe chiusure per vacanze. Mi spiego con un esempio: se una festività cade in venerdì lo studio rimane chiuso: giovedì, venerdì, sabato e domenica; quattro giorni su 7 di chiusura mi sembrano troppi. È vero che c’è la Guardia medica ma io penso: se ho un problemino credo sia meglio esporlo al medico di cui sono paziente da molti anni e conosce bene il mio organismo. Il sanitario della Guardia medica per bravo che sia non può essere in grado - a mio parere - di sostituire il medico che da anni mi segue.
Suggerisco: perché invece di chiudere lo studio per lungo periodo non organizzano - gli stessi medici dello studio - un loro turno di Guardia medica, con uno o due sanitari, che si occupi dei pazienti di tutti i medici dello studio? considerato che ormai tutti i medici conoscono - anche grazie al computer - i pazienti dello studio?
Ho scritto questa lettera a nome di una dozzina di pazienti. Caro dott. Lussana nel ringraziarla vivamente mi complimento per la magnifica edizione del Giornale di Genova vera oasi di libertà, onestà, correttezza morale e civica.
Ancora vivissimi complimenti e riceva i miei più cordiali saluti.


Mario Marini
2 LA POESIA
Casa

di riposo
A volte emergi dal limbo
e con occhi di bimbo
mi guardi stupita:
già, questo ho fatto
alla tua vita.
Vi affidiamo all’altrui fatica
per paura di dare
poi vi veniamo a trovare,
vi sorridiamo un po’ sciocchi
sempre evitando,
o rinunciando
di guardarvi negli occhi
Irma Actis

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