Lezioni di cardiologia a Rovereto

Cardiologi, internisti, medici di medicina generale, si ritroveranno presso il Museo di arte moderna di Rovereto, da giovedì 31 marzo a sabato 2 aprile, per il quarto simposio internazionale sulle «Prospettive in cardiologia». Si discuterà delle sindromi coronariche acute, delle aritmie cardiache, dello scompenso. Si affronteranno non solo le problematiche cliniche più attuali, ma anche gli aspetti assistenziali ed organizzativi relativi a queste patologie. Un bilancio dei progressi raggiunti sarà effettuato da esperti italiani e stranieri tra cui il professor Gianfranco Gensini, preside della facoltà di medicina dell’università di Firenze, il dottor Marino Scherillo, presidente dell’Associazione medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e la professiressa Isabelle Hocini di Pessac (Francia).
Si alterneranno le relazioni alle lezioni magistrali, ai dibattiti e ad una discussione plenaria. É una occasione di aggiornamento per l’attività clinica o assistenziale, ma anche un momento di riflessione. L’approccio multidisciplinare è una costante della moderna cardiologia.
Ideatore ed animatore di questo incontro è il dottor Giuseppe Vergara, direttore della divisione di cardiologia dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto. Calabrese, laureatosi in medicina a Messina, specializzatosi all’università di Padova in malattie dell’apparato cardiovascolare, cardiologo dal 1971, prima a Trento (ove nell’ottobre del 1990 ha impiantato il primo defibrillatore in Italia senza toracotomia), poi a Rovereto, il dottor Vergara è professore a contratto della facoltà di medicina dell’università di Verona e nel 2009 ha ricevuto la targa d’oro dell’Anmco, il massimo riconoscimento per un Cardiologo ospedaliero.
Nella divisione di cardiologia dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, lavorano 61 persone , di cui 13 medici specialisti cardiologi. La struttura di degenza della divisione è formata da un reparto di degenza ordinaria con 12 posti letto e da una Unità di terapia intensiva cardiologica con 4 posti letto dove vengono assistiti oltre 400 pazienti all’anno con infarto del miocardio, angina instabile, gravi aritmie o scompenso cardiaco grave. Nei due laboratori di cardiologia invasiva (sale di cateterismo cardiaco) vengono eseguite circa 500 coronarografie all’anno, 200 angioplastiche, circa 100 ablazioni trans catetere, 1/4 delle quali per crioablazione della fibrillazione atriale (in questo campo il Centro è uno dei riferimenti nazionali) e vengono impiantati 60 defibrillatori, in circa il 65% dei casi si tratta di dispositivi con funzione di risincronizzazione cardiaca per aumentare la forza di contrazione del muscolo cardiaco, circa 120 pace-maker (mono e bicamerali) ed una ventina di loop recorder: dispositivi inseriti sotto la pelle nella regione precordiale (senza quindi sonde di collegamento) in grado di registrare per più di un anno l’attività elettrica del cuore e di memorizzare le aritmie cardiache. La Divisione è dotata, ovviamente, dei laboratori di ecocardiografia, ergometria, elettrocardiografia dinamica e di ambulatori per pazienti esterni ed interni. Una sezione di riabilitazione cardiologica è dislocata nel presidio ospedaliero di Ala, dove vi è sempre uno specialista cardiologo. Un’altra sezione distaccata è attiva nell’ospedale Alto Garda e Ledro di Arco. Il centro cardiologico di Rovereto è attivo anche nel campo della ricerca clinica (almeno due studi pubblicati all’estero ogni anno su note riviste scientifiche) e della formazione dei giovani anche attraverso la Convenzione con la scuola di specializzazione in cardiologia della università di Verona L’invecchiamento della popolazione e le migliori cure dei pazienti nella fase acuta hanno fatto aumentare il numero dei malati con scompenso cardiaco, cioè che accusano l’incapacità del cuore a svolgere la sua funzione di pompa.

Da anni il Centro di Rovereto è fortemente impegnato nel trattamento di questi pazienti con defibrillatore con funzione di risincronizzazione e nella telecardiologia per il loro controllo a distanza e nel partecipare, assieme alle strutture nazionali, alla definizione delle linee guida per la cura dei pazienti cardiopatici ed in particolare di quelli con problemi di aritmologia. Forse, anche per questo, alle giornate di Rovereto i cardiologi partecipano con entusiasmo, aderendo all’invito del professor Vergara che guida un centro modello.




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