da Roma
Il governo ha dato il via libera al decreto di fine anno contenente i provvedimenti per la semplificazione nella pubblica amministrazione. «Sarà a costo zero», aveva annunciato il ministro Tremonti per smentire le indiscrezioni che indicavano il provvedimento come una congerie di regalie per i ministeri. Lelaborazione non è stata, tuttavia, semplice. Dopo essersi riunito ieri a Mezzogiorno, approvando tra laltro la nomina del nuovo governatore di Bankitalia, Draghi, lesecutivo ha sospeso i lavori per quattro ore per cercare un accordo sulle norme da inserire nel decreto. La riunione è ripresa intorno alle 19,30 ed è terminata alle 21, ma nel frattempo il ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, avrebbe chiesto ai colleghi di posticipare la norma al prossimo consiglio del 4 gennaio. E il responsabile dei Beni culturali Rocco Buttiglione (che ha sbloccato 10 milioni per il Centro per la documentazione e valorizzazione delle arti contemporanee) ha insistito per lapprovazione in modo da farlo convertire nei tempi tecnici previsti dalliter parlamentare. Allo stesso modo, dovrebbero essere stati assegnati 700 milioni da destinare alle Regioni per il sostegno alle piccole e medie imprese.
I provvedimenti per il settore agricolo, sponsorizzati dal ministro Alemanno, con il rinvio al 2006 dellaumento delle aliquote e con le nuove norme per lindennità di disoccupazione hanno trovato posto in un decreto separato.
Lesecutivo ha, infine, posto un argine al meccanismo con il quale sono regolati i bonus di produttività per i dipendenti del Tesoro che questanno prevede lassegnazione di premi per 407,1 milioni di euro. «Preoccupato che fatti del genere possano ripetersi», lesecutivo ha incaricato i ministri dellEconomia e della Funzione pubblica di verificare tutti i profili giuridico-amministrativi del provvedimento in questione. Pesanti critiche al superbonus sono giunte in consiglio dal vicepremier Fini e dai ministri Micciché e Prestigiacomo. «Sono meccanismi degli anni 90», ha precisato il titolare del dicastero di Via XX Settembre ricordando che il decreto con cui sono state aumentate le gratifiche è stato firmato dal suo predecessore Domenico Siniscalco. «A quel tempo non ero ministro», ha sottolineato Tremonti aggiungendo che «da gennaio in poi, e di concerto con i sindacati, è opportuno che si stabilisca un criterio diverso per lassegnazione dei premi».
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