«Liberi da Ferrante»: la Lega ringrazia

«Un doppio grazie all’Unione per non aver sufficientemente aiutato Ferrante in campagna elettorale e, quindi, per averlo aiutato a perdere». Diretto come al solito, con quel tanto di ironia lùmbard che lo contraddistingue, Davide Boni - assessore e capodelegazione leghista in Regione - ha voluto commentare così la mancata affermazione dell’ex prefetto Bruno Ferrante alle amministrative milanesi. Una sconfitta che è stato lo stesso Ferrante a non digerire, caricando di responsabilità gli alleati del centrosinistra, colpevoli secondo lui di aver creduto poco nella sua elezione. Delusione che si rifletterà ora pure sulle scelte politiche future dell’ex rappresentante dello Stato nel capoluogo meneghino («non so se andrò in consiglio»), al quale sarebbe però già stato promesso un posto consolatorio - e che consolazione - nel governo Prodi come sottosegretario.
E da via Bellerio, c’è chi se la ride. Come Boni, che a questo punto si sente di dover ringraziare gli avversari dell’Unione. «Bruno Ferrante - spiega - ha attribuito ai partiti del centrosinistra la causa della sua mancata elezione a sindaco di Milano, dato che, sempre secondo lui, non ci hanno creduto abbastanza. Se tutto ciò fosse vero, credo che dovremmo ringraziare due volte il centrosinistra: la prima, per aver determinato con la sua candidatura a Palazzo Marino il cambio al vertice pure in corso Monforte, sede della prefettura. La seconda, per non aver consentito allo stesso ex prefetto di diventare il primo cittadino di Milano».


Dopo di che Boni si sente di lanciare un appello pure al nuovo esecutivo. «Dopo essersi apertamente schierato e deciso di impegnarsi in politica, spero che il governo Prodi non finisca per collocare Ferrante in ruoli che per loro natura dovrebbero essere super partes».

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