Libero l’ultimo politico, Mani pulite ora è storia

Ora comincia la sua terza vita: dopo la prima nei partiti e la seconda in un ristorante ai Caraibi, ora vende caffè: «Vedo che molti miei amici sono riemersi, ma io con la politica ho chiuso»

Sulla strada restano le ruote contorte delle biciclette, i resti di una bambolina. E le lamiere accartocciate delle auto. Dovevano essere viaggi spensierati, sono diventati rientri drammatici. Due storie di morte in autostrada, a distanza di poche ore. La prima avviene nel Basso Piemonte, nell’Alessandrino, quando è da poco passata la mezzanotte. Una Ford viaggia verso Genova, la guida I.G., una donna di 40 anni nata a Santo Domingo, ma genovese da anni. Sta riportando a casa i quattro nipotini che l’avevano accompagnata a salutare alcuni parenti in provincia di Vicenza. Ancora pochi chilometri e i bambini avrebbero riabbracciato sorridenti il papà e la mamma, sorella della donna, che è con loro. Invece no, l’auto sbanda, chissà perché. La zia perde il controllo. La Ford urta il guard rail e viene catapultata sull’altra carreggiata. Non c’è tanto traffico, ma proprio in quell’istante sta arrivando, in direzione opposta, una Nissan. Impossibile fare qualcosa. Lo scontro è terribile. Non c’è niente da fare per la donna che guida e per la nipotina di sette anni che è seduta accanto a lei. Muore sul colpo anche E.R., 60 anni, di Bergamo, che guida la Nissan. Gli altri cinque passeggeri sono feriti, intrappolati nelle auto, in quello che resta delle auto. Arrivano le ambulanze e i vigili del fuoco, che tagliano le lamiere più in fretta che possono, per soccorrere le vittime dell’incidente. Per i due conducenti e per la bimba di sette anni è tutto inutile. La moglie di E.R., che è seduta accanto al marito, viene ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Alessandria. Anche gli altri tre bimbi, che piangono disperati, vengono accompagnati in ospedale. Tra loro c’è anche la gemellina della bimba morta sul colpo, un fratello di 11 anni e un’altra sorella di 14. Non rischiano la vita, non sanno ancora che la zia e la sorellina più piccola non ci sono più. Una tragedia anche quella avvenuta poche ore dopo, verso le 7, vicino Roma. Un pulmino con una famiglia di nove romeni a bordo si ribalta senza urtare altre auto. Una carambola inspiegabile, o forse giustificabile con un colpo di sonno dell’autista, partito la sera prima da Caltanissetta. Erano diretti in Romania, dove avrebbero riabbracciato altri familiari durante un breve periodo di ferie. Portano regali per tutti, anche le biciclette comprate in Italia. Ma l’incidente distrugge ogni loro speranza. Sei persone muoiono sul colpo, una ragazza di 18 anni, un’altra donna e quattro uomini. Altri tre restano feriti, uno in condizioni gravi.
Una notte e una mattina di sangue sulle strade italiane. Che registrano anche un incidente dettato dalla pura follia. Accade a Genova, quando sono da poco passate le 23 di sabato. Due auto, un’Audi di grossa cilindrata e una Ferrari, si scartano, si sorpassano, insomma gareggiano come su un circuito. Ma sono sulla A12, tra i caselli di Genova Nervi e di Genova Est, tutte curve, viadotti e gallerie, nessuna corsia di emergenza. Inevitabile, a un certo punto, lo schianto. È l’Audi a colpire una Fiat Punto che viaggia tranquillamente sulla propria corsia.

Un uomo di 37 anni e una donna di 44 che sono a bordo dell’utilitaria restano feriti in modo grave, altre auto vengono urtate ma i passeggeri non riportano gravi traumi. La polizia stradale ferma i due folli che gareggiavano tra loro: il conducente dell’Audi era anche ubriaco.

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