Libia, un vescovo copto accusa la Nato "Bombardate due chiese a Tripoli e Misurata"

Il vescovo copto di Matrouh e del Nord Africa, Bakhomios Demetry accusa l'Alleanza di colpire anche obiettivi civili, ma assicura: "I raid non hanno provocato vittime tra la comunità copta della Libia". E a Tripoli profanato il cimitero italiano. Video: i primi bombardamenti con gli elicotteri

Libia, un vescovo copto accusa la Nato 
"Bombardate due chiese a Tripoli e Misurata"

Tripoli - Ancora polemiche sui raid dell'Alleanza atlantica in Libia. Stavolta ad accusare la Nato di colpire obiettivi civili non è, però, il regime di Gheddafi, ma un vescovo copto che parla di "due chiese copte", una di Tripoli e una di Misurata, colpite durante gli ultimi "raid dei velivoli della Nato sulla Libia". Con queste parole il vescovo copto di Matrouh e del Nord Africa, Bakhomios Demetry, al sito web Youm7 denuncia i bombaramenti e aggiunge: "Una delle chiese colpite è quella di San Giorgio di Misurata, l’altra è quella di San Marco a Tripoli". Il vescovo ha quindi assicurato che "i raid non hanno provocato vittime tra la comunità copta della Libia".

Profanato il cimitero italiano È stato profanato il cimitero italiano di Tripoli che dopo decenni di abbandono era stato restaurato ed inaugurato meno di due anni fa. Nè dà notizia Giovanna Ortu, presidente dell’Airl (Associazione italiani rimpatriati dalla Libia).

Gli aggressori, probabilmente fedeli di Gheddafi, hanno tentato, senza riuscirci, di forzare il complesso monumentale che ospita i resti di 8.000 italiani. Hanno coperto di scritte oltraggiose le mura del cimitero e distrutto l’abitazione del custode.

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