Luigi Biraghi

Nacque nel 1801 a Vignate, nel Milanese, quinto di otto figli. La sua famiglia presto si trasferì a Cernusco sul Naviglio e il giovane Luigi entrò in seminario, frequentando quelli di Monza e Milano. Nel 1825 fu ordinato sacerdote a Milano e subito destinato all’insegnamento nei seminari di Castello sopra Lecco, Seveso e Monza. Nel 1833 fu nominato direttore spirituale del seminario milanese. Nel 1848 ricominciò a insegnare ma due anni dopo le autorità asburgiche ne pretesero l’allontanamento per il suo supposto filoitalianismo. Divenne canonico della basilica di Sant’Ambrogio e, nel 1864, viceprefetto della celebre Biblioteca Ambrosiana. Il papa, il b. Pio IX, che ne aveva grande stima, lo fece suo prelato domestico nel 1873. Già nel 1862 il papa gli aveva chiesto di mediare nel clero milanese tra gli intransigenti e i filorisorgimentali. Il Biraghi fu un uomo coltissimo e appassionato di archeologia cristiana. Nel 1838 aveva fondato l’istituto delle Suore di Santa Marcellina a Cernusco sul Naviglio (la gente le chiamava «le Marcelline»). Queste suore si occupavano di insegnamento e aprirono collegi a Milano, a Vimercate, a Genova e a Chambéry. Il Biraghi si avvalse per la creazione della nuova famiglia religiosa della collaborazione di Marina Videmari, che ne divenne la prima superiora.

Il collegio di Milano, da lui fondato nel 1854, era quello a lui più caro. Lo aveva intitolato all’Immacolata, il cui dogma fu proclamato proprio in quell’anno. Fu qui che morì, nella foresteria, nel 1879. Le sue spoglie vennero poi portate nella casa madre a Cernusco sul Naviglio.

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