Lungo la «via dell’argento»

Tra i mille e più itinerari di Spagna quello denominato Ruta de la Plata (ovvero Via dell'Argento) è certamente uno dei più interessanti. Anche perché, attraversando territori iberici tra i meno battuti dai turisti, ha il sapore dei luoghi meno esplorati. «Taglia» per 800 km da Nord a Sud l'intera Penisola, da Gijón a Siviglia, attraversando ben 4 province: Asturie, Castiglia-León, Estremadura e Andalusia.
Con il termine «argento» la Ruta (la cui costruzione, con l'imperatore Augusto, risale al I secolo a.C.) non ha nulla a che vedere, dato che la parola «Plata» deriva da «Balata» che in epoca araba significava «cammino lastricato». Il percorso lo si può percorrere a piedi, in bici e anche in auto, prendendo la strada nazionale 630 che segue di pari passo l'antico tracciato romano (ancora intatto e visibile in alcune parti). Sono molte le tappe degne di una visita. Il percorso tradizionale parte dall'Atlantico, precisamente dalla celtica Gijón, passando per la celebre Salamanca, città già capitale europea della cultura (2002) e patrimonio dell'umanità per l'Unesco. Qui, o nelle immediate vicinanze, è nato il castigliano, lo spagnolo incontaminato e vero motivo d'orgoglio locale. Da vedere è la bella e affascinante (per il suo barocco) plaza Mayor, che funge da «agorà» per l'intera città. Fino al 1992 la corrida si svolgeva qui, e oggi la piazza è il luogo serale d'incontro preferito dagli studenti universitari che danno il via alla «movida». Per dormire, si consiglia il vicino e accogliente hotel Abba Fonseca (www.abbafonsecahotel.com). Più a Sud si trova Béjar, una località da non perdere. Ma solo per un motivo: ospita una plaza de toros del 1711, la più antica di tutta la Spagna. La Via dell'argento continua poi verso l'Estremadura. Lungo la strada si incontra una della destinazioni turistiche più apprezzate di Spagna, Baños de Montemayor. Vi scorrono le acque termali usate dai tempi dei Romani. L'attrezzatissimo «Balneario» (www.villatermal.com) è frequentato persino dai madrileni che arrivano per il weekend. Poco distante è consigliabile un pernottamento presso uno degli alberghi migliori della Ruta, il Parador di Plasencia (www.parador.es), ubicato in pieno centro e ricavato da un convento del XV secolo. Con le luci della sera è bello visitare la tranquilla località che conserva uno straordinario patrimonio monumentale: la cattedrale vecchia è del XIII sec. Di fascino è anche il borgo di Cáceres, candidato a Capitale europea della cultura 2016. Per una visita completa della città conviene iniziare dalla centralissima plaza Mayor, per poi ammirare il palazzo del Comune (sec. XIX), l'Eremo della Paz e la Torre di Bujaco (XII sec.), emblema dell'importante passato arabo. A un tiro di schioppo sorge Casar de Cáceres, culla della celebre Torta del Casar, un formaggio di pecora che ha fatto la fortuna di questo tipico villaggio spagnolo dalle basse casette bianche. In suo onore è persino nato un museo (www.museodelqueso.org). E come mancare, poi, a due delle migliori tappe della Ruta? Le palme di Siviglia chiudono la Via con un tocco d'esotico. Ma prima si possono ammirare bellezze di romana memoria in quel di Mérida, capoluogo della regione Estremadura.
Per raggiungere comodamente la Ruta si consiglia di volare fino a Madrid (con Iberia ci sono voli dalle principali città italiane, info su www.iberia.it). Da lì conviene noleggiare un'auto (www.europcar.it o www.avisautonoleggio.it): in poco più di 2 ore si raggiunge Salamanca. Per l'acquisto di pacchetti turistici, consultare invece il sito www.rutadelaplata.com. E per ulteriori informazioni contattare l'Ufficio Spagnolo del Turismo di Milano: tel.02875211, www.spain.

info.

Commenti