Si chiamava Michail Ivanov e nacque nella casa di famiglia (i suoi erano nobili) di elezniki, nel governatorato russo di Kaluga. Intraprese studi giuridici, al termine dei quali trovò impiego come funzionario nell'amministrazione imperiale. Nel 1810 lasciò la vita civile per farsi monaco nell'eremo di Plocansk, che apparteneva alla diocesi di Orël. Secondo l'uso orientale, cinque anni dopo pronunciò i voti e prese il nome di Makarij. Dopo altri due anni venne ordinato sacerdote. Nel 1827 fu incaricato della direzione spirituale delle monache del monastero della Trinità a Sevsk. Era impegnato in questa attività quando, l'anno seguente, fece la conoscenza con lo starec Lev Nagolkin, del celebre eremo di Optina. Makarij divenne fervente discepolo di Lev e nel 1834 lo seguì a Optina. Nel 1836 fu nominato superiore del ramo dei monaci di Optina che osservavano la stretta clausura. Nel 1841 prese il posto del defunto Lev e divenne direttore spirituale dei monaci nonché dei molti laici che si recavano all'eremo per imparare la preghiera e ricevere consigli. Uno di costoro era il famoso scrittore Gogol'. Makarij pubblicò diversi trattati ascetici e si impose come uno dei grandi maestri spirituali del suo tempo.
Scrive Il'ja Semenenko-Basin nel suo Eternamente fiorisce (La Casa di Matriona) che lo starec Makarij nel 1858 ricevette l'onorifico abito dei monaci di stretta osservanza. Morì nel 1860. Ora approfitterò dello spazio rimasto per segnalare un interessante libro di arte e religione: Fabio Cavallari e Maria Gloria Riva, Volti e stupore (San Paolo, prefazione di Magdi Allam).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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