Parecchi contatti, molti suggerimenti, perfino unattività di consulenza a tempo pieno. Eppure, mai un incarico ufficiale. Oltre che scrittore celebrato in mezza Europa, Leonardo Sciascia è stato guida e sponda fertile per moltissimi editori. Anche se «mai, in quarantanni di attività, lo scrittore ha formalizzato il proprio rapporto di collaborazione». Così scrive Giovanna Lombardo nel suo documentato saggio Il critico collaterale (La Vita Felice, pagg. 230, euro 13,50), che ripercorre lattività ultratrentennale di Sciascia nel mestiere di suggeritore di libri. Ricordando grandi successi editoriali (tra gli ultimi, la scoperta del Bufalino scrittore) e svelando inedite amarezze del Maestro di Regalpetra (come recita il titolo della biografia di Matteo Collura, Tea, pagg. 390, euro 9).
Ma gli anni 80 segnano anche lavvio di una piccola e benemerita iniziativa, sempre con Leonardo Sciascia come guida e nume tutelare. A portarla avanti, tre ragazzi che in quel di Racalmuto decidono di inventarsi, da un giorno allaltro, un periodico. Dandogli un nome nientaffatto scontato, Malgrado tutto, e convincendo scrittori come Giuseppe Bonaviri, Gesualdo Bufalino e Sciascia stesso a collaborarvi.
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