nostro inviato ad Appiano Gentile
Nonostante tutto, ha sempre una bella cera. Cè una linea di continuità fra tutti gli allenatori che sono andati a sedersi sulla panchina dellInter. Dopo un po di tempo cambiano faccia, avvizziscono, ingrigiscono, le rughe aumentano, sul viso si disegnano le inquietudini di una vita (nerazzurra) vissuta pericolosamente. E non sempre per colpe proprie. Anche sulla faccia di Roberto Mancini sono comparsi questi segnali, ma sono ricordi legati più allanno scorso che a questo inizio di campionato. Oggi Mancini ha trovato un suo interiore equilibrio cavalcando le vicende in cui è protagonista o nelle quali si trova immerso. Dicono che abbia il ciuffo che non si scompiglia, la sciarpa mai fuori posto, il culto del particolare nel vestire, tutto quanto serve a contendere a Mourinho il trono di allenatore più trendy del pianeta pallonaro. Ma quando si siede in poltrona, guarda fuori i campi di Appiano dove vuol costruire il suo castello professionale, posa sul tavolo i giornali e si lascia trasportare in questo mondo nerazzurro, dimostra che il tempo non è passato invano. Né per lui, né per lInter. Racconta e tranquillizza, riesplora una vita calcistica cominciata da ragazzino scapigliato e con qualche grillo per la testa, dimostra che i suoi lavori in corso hanno occhio più lungo del risultato immediato. Non prova imbarazzo a rispondere agli argomenti che gli giocano contro, si defila solo quando deve trovare un aggettivo per Moratti. Il mondo è pieno di ruffiani, pensa. Uno in meno non fa male. Ogni tanto dice allaltro forsanche quello che Moratti fatica ad ascoltare. Racconta di provare a sentire sempre positivo. «Anche se le cose non vanno bene: è il mio carattere». Aggiunge: «Chi pensa in negativo attira solo la sfortuna».
LInter, invece, dovrebbe scrollarsi di dosso una sorta di maledizione. Vincere qualcosa che conti è il più impegnativo gioco di società che Moratti abbia messo in corso negli ultimi dieci anni. Mancini è convinto di poter vincere la scommessa, anche se sa di non avere molto tempo. Basterà dare un occhio al fine settimana per capire se la sua scommessa è lennesimo voto a perdere. Dopo il buco nero in cui la squadra è finita tra Roma, Samp e Lazio, è ricominciata la scalata.
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