da Milano
Loperazione che ha portato alle sanzioni comunicate dalla Consob è maturata nellestate 2005. Nel settembre di quellanno sarebbe infatti scaduto il prestito «convertendo» da 3 miliardi che aveva permesso il finanziamento della Fiat nel 2002 e le banche creditrici avrebbero detenuto il 28% del capitale del gruppo. Per consentire alla famiglia Agnelli di rimanere azionista di riferimento della Fiat con il 30% anziché il 22%, fu deciso da Ifil lacquisto di 82,25 milioni di azioni da Exor, finanziaria lussemburghese degli Agnelli. Si trattava di titoli provenienti da unoperazione di equity swap stipulata pochi mesi prima, il 26 aprile, tra Merrill Lynch e la stessa Exor: appena 8 giorni dopo che la quotazione del titolo Fiat era scesa sotto il valore nominale a 4,77 euro.
Laccordo prevedeva che, su 90 milioni di azioni, Merrill Lynch avrebbe pagato a Exor la differenza di prezzo se, alla scadenza di fine 2006, il valore fosse stato superiore mentre nel caso contrario la banca daffari sarebbe stata risarcita. Nei mesi successivi, la quotazione di Fiat era tornata a salire e allassemblea di fine giugno, lIfil aveva ribadito lintenzione di rimanere azionista di riferimento anche dopo la scadenza del «convertendo».
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