Marano (Rai2): «Niente tagli a Milano. Anzi, do più risorse»

Milano «È più facile per me diventare cardinale che togliere risorse alla Rai di Milano». Prova a scherzare il direttore di Raidue, Antonio Marano, ma si capisce che si è arrabbiato per le critiche che gli sono arrivate dai sindacati della sede ambrosiana della Tv di Stato a causa della sua decisione di trasferire a Roma la trasmissione Palcoscenico, dal 15 gennaio ribattezzata Palco e retropalco. E che si è arrabbiato ancora di più per gli attacchi venuti dal centrosinistra milanese, pronto a cavalcare la contraddizione dell’uomo di area leghista (Marano, per l’appunto) che con la trasmissione dedicata al teatro e ai concerti toglie alla capitale del Nord «un pezzo della sua storia», per citare il comunicato della Rsu della Rai di Milano. Per non parlare delle critiche alla nuova linea editoriale della trasmissione, che trascurerebbe prosa e lirica per dare spazio all’intrattenimento.
«La verità - tiene a spiegare il direttore della seconda rete pubblica - è che Palcoscenico è basata a Roma dal 1990, in quanto l’ufficio contratti e l’ufficio acquisizioni fanno capo a Raitrade. Ed è solo dal 2004 che esiste a Milano una miniredazione. Adesso si tratta di razionalizzare le risorse e io mi sento in dovere di evitare che si continui a spendere per le trasferte (da Roma a Milano) più di quanto si spende per il personale». E i componenti della «miniredazione»? «Saranno impiegati nella produzione a Milano, dove saranno assunte otto persone perché siamo “sotto organico”». Il riferimento è ai programmi realizzati sotto la Madonnina, come Quelli che il calcio, Malpensa Italia, X Factor, L’isola dei famosi. Ma perché specifica «impiegate nella produzione»? «Perché - dice Marano - Palcoscenico, in realtà, finora ha solo acquisito spettacoli. E con il rilancio che entrerà a regime fra un mese andrà oltre.

Racconterà anche la storia del teatro e darà informazioni su tutta la programmazione dei teatri d’Italia». Tutto bene. Però la responsabile della trasmissione, Giovanna Milella, si è dimessa. «Qualcuno - dice Marano - deve aver scambiato Palcoscenico per il tinello di casa».

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