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La marcia dei giochi verso l’obiettivo dei 60 miliardi l’anno

Allora è vero. A fine anno i giochi raccoglieranno oltre 60 miliardi. Ma la stima è presumibilmente in difetto. Nel primo semestre, che si chiude domani, la raccolta del settore supererà i 30 miliardi secondo i dati forniti da Agicos. All’incirca 4 miliardi più dello stesso periodo dell’anno scorso, in percentuale l’aumento è pari al 14,5%. Nel secondo semestre la situazione può solo migliorare con l’avvio del poker in modalità cash, dei casinò games e delle videolottery. In attesa di queste novità, i dati aggregati sono interessanti. Nel nostro paese si spendono ogni giorno oltre 166 milioni, la metà negli apparecchi da intrattenimento. A fine dicembre ogni italiano avrà scucito mille euro a testa. Ecco perché l’Italia figura fra i primi 5 paesi al mondo in questa speciale classifica. In imposte finiranno almeno 12 miliardi con sommo gaudio del ministro Tremonti.
A farla da padrona sono sempre gli apparecchi da intrattenimento o newslot che dir si voglia, con un movimento di 15,3 miliardi, oltre la metà del totale, in aumento del 26,3% rispetto al primo semestre del 2009. La corsa appare inarrestabile. Sugli altri due gradini del podio troviamo come al solito lotterie e lotto, ma con il particolare che entrambi i segmenti sono in flessione: -2,8% e -16,9% rispettivamente. In particolare il Lotto subisce la concorrenza degli altri giochi e solo di pochissimo ha evitato il sorpasso delle scommesse sportive stimate a 2,3 miliardi, in rialzo del 9,3% rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Il dato è parziale perché non tiene conto, non può tenerlo, dei quattrini investiti su bookmaker che non transitano da Sogei. Vecchio discorso. Il Mondiale di calcio, atteso a oltre 300 milioni, sta avendo un peso non indifferente sull’incremento delle scommesse sportive perché si verifica nei due mesi tradizionalmente più deboli (giugno e luglio) del mercato.
A debita distanza, ma in grande ascesa, skill games e giochi numerici con i primi favoriti dalle fortune del poker online, i secondi imperniati su SuperEnalotto e Win for Life. In percentuali hanno guadagnato il 57,5% e il 25,8%. In assoluto le crescite più importanti con il bingo (+33,3%) grazie alla commercializzazione online. Ma non tutti i dati sono in positivo. I giochi ippici sono sempre in rottura prolungata e, per la prima volta negli ultimi anni, non hanno raggiunto i mille milioni nel primo semestre. Le scommesse vegetano su schemi obsoleti. E il V7, il nuovo gioco che ha sostituito il vecchio Totip, non funziona. Ancora peggio i concorsi pronostici che hanno raccolto appena 50 milioni in sei mesi e hanno perso un altro 30% di una fetta già esigua. Meglio chiuderli. Infine una nota sui quattro casinò, nel giro di un anno hanno perso il 4,5%.

Ci riflettano coloro che vogliono aprirne uno in ogni regione.

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