Marco Paolini spiega quanto sia difficile essere geniali

Cominciano martedì 31 gennaio al Teatro Stabile di Genova le prenotazioni e le vendite di «ITIS Galileo» di Francesco Niccolini e Marco Paolini che sarà in scena dal 7 al 12 febbraio al Teatro della Corte. Prodotto dalla Michela Signori Jolefilm e scritto in collaborazione con Francesco Niccolini, «ITIS Galileo» si avvale della scenotecnica di Juri Pevere, con illuminotecnica e fonica di Ombre Rosse.
Ideato, diretto e interpretato da Marco Paolini, lo spettacolo non è direttamente una biografia di Galileo Galilei, ma parlando del grande scienziato toscano muove dalla considerazione che essere geniali, in circostanze difficili, può essere un problema. Per gli altri soprattutto; i quali sono sempre tentati di contrapporre ai risultati della scienza moderna i propri pregiudizi e le proprie superstizioni.
Galileo è vissuto quattrocento anni prima di noi, in un'epoca governata da pregiudizi dogmatici e da rigidità di pensiero, ma alcuni elementi tornano oggi a riaprire il confronto con quel passato. Forse la ragione ha perso appeal?, si domanda Paolini. La scienza ha deluso? Una morale laica non esiste?
«ITIS Galileo» non approfondisce tanto la tradizionale dialettica fede-ragione, che ha segnato la storia dello scienziato e del Seicento, quanto piuttosto indaga sulla discussione a tre fra fede, ragione e superstizione. E, così facendo, racconta dal palcoscenico un Galileo Galilei nostro contemporaneo.


«Viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare il futuro - annota Marco Paolini -. Sarà perché le leggi dell'economia non sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro mondo cerca consolazione negli astri».

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