nostro inviato a Silverstone
Ha la faccia simpatica, la statura di un puffo e la voce di un cartone animato. Sprigiona simpatia, Felipe Massa, al secolo - o meglio, almeno per questanno - pilota Ferrari. Con lui è difficile distinguere i tre seguenti stati danimo: innervosito, arrabbiato o infuriato. Come in un cartone animato, tutto pare rimbalzargli addosso. Gli è rimbalzato addosso il tormentone Valentino Rossi, come in passato gli avevano fatto un baffo le critiche ricevute dal suo ex team manager, Peter Sauber.
Stavolta no. Stavolta luomo del simpatico cartone animato si è proprio incacchiato. È successo quando gli hanno riferito le parole di David Coulthard. Allo scozzese ex McLaren ora in forze alla Red Bull motorizzata Ferrari, è stato chiesto conto delle voci che lo darebbero nella lista dei papabili a montare in sella al Cavallino (nel caso Schumi andasse via, nel caso arrivasse Raikkonen e nel caso Massa non avesse reso come dovuto). «Tutte le grandi squadre hanno oggi bisogno di due piloti in grado di portare costantemente punti... - ha detto - e la Ferrari ne ha invece uno solo. E io, oltre cinquecento punti in carriera non li ho fatti per caso».
La reazione di Massa: «Sono sicuro (e non dico al 99%, ma al 100%) che se la Ferrari dovesse prendere un altro pilota, non prenderebbe mai lui. Per letà e per le prestazioni che ha mostrato. E poi ha sibilato David non è la persona giusta per dire chi è in grado o non in grado di conquistare punti. No, le sue parole non mi preoccupano per nulla. Anche se due domeniche fa a Montecarlo, sul podio, ha indossato il mantello di Superman, quel mantello non cambia quanto lui ha fatto vedere in carriera».
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