Massacrata dalle auto sulla A4

Scende dopo un incidente e viene travolta da diversi veicoli. E nessuno si ferma

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da Milano

È notte. Uno dei tabelloni digitali batte l’una e un quarto. Una donna scende dall’auto. Ha avuto un piccolo incidente. Le auto scorrono veloci, luci intermittenti nel buio dell’asfalto. L’autostrada Milano-Bergamo, pezzo di quella A4 che porta oltre Venezia, sembra un flipper a sei corsie.
La donna è ferma sulla striscia gialla, un tratto di vernice che dovrebbe metterti al sicuro, un’ancora di sicurezza. La sua Punto ha appena avuto un incidente con una Stilo. Stanno valutando i danni. Ma, proprio in quel momento, un’automobile sfiora la donna e un’altra arriva e la investe.
È un corpo che vola e cade dalla parte opposta, sull’altra carreggiata. Qui atterra sull’asfalto e l’incidente diventa tragedia, disumana. Un corpo nella notte forse non si vede. Le vetture passano una dietro l’altra. Nessuno si ferma.
La donna viene investita, ancora e ancora. Rimbalza senza vita in questa notte assurda, come la pallina di un flipper lanciata su un’autostrada senza più coscienza, senza pietà. Quel pezzo di autostrada tra Agrate Brianza e Cavenago mette in scena cinque minuti di follia collettiva, una follia che non è cattiveria, ma disinteresse, quel puro, cinico, disinteresse che spesso chiamiamo vita.


La donna viaggiava su una Fiat Punto, la macchina che le ha tranciato il destino è un’Alfa 145. Ora gli inquirenti stanno cercando di capire la dinamica esatta dell’incidente, come è stato possibile non vedere la ragazza. Federica P. aveva 23 anni e stava tornando a casa.

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