Non usa mai la parola dimissioni l’ormai ex assessore all’Ambiente Paolo Massari nella lettera che ha inviato al sindaco per «rimettere le deleghe» dopo l’accusa di molestie da parte di una diplomatica di Oslo e una dipendente comunale. Scioglie i dubbi Letizia Moratti, con poche parole scritte ieri al presidente dell’aula Manfredi Palmeri per formalizzare l’uscita di Massari dalla giunta: «Gentilissimo signor Presidente, le partecipo le dimissioni del dottor Massari». In allegato, la lettera firmata dall’ex assessore del Pdl lunedì sera. «Caro sindaco - scrive Massari - ti ringrazio per avermi concesso l’opportunità di assumere l’incarico di assessore, con il compito di svolgere deleghe così rilevanti e delicate.
Attività a cui ho adempiuto con grande impegno e assoluta correttezza professionale e politica. Ritengo però necessario, nel momento in cui mi vengono rivolte gravissime accuse personali di molestie sessuali, allontanare da te e dallo svolgimentoUna puntualizzazione che spiega forse il ritardo lunedì sera nella consegna delle dimissioni da parte dell’assessore: anche la consegna delle lettere scritte una dall’ambasciatore di Norvegia per denunciare con toni accesi le avances subite da una diplomatica dall’assessore durante una cena di gala il 25 maggio, l’altra dalla mamma di una precaria dell’Ufficio relazioni internazionali, sono diventate una sorta di «garanzia» affinché non ci fossero dietrofront da parte di Massari. La lettera verrà letta oggi da Palmeri in Consiglio comunale, prima che inizi un dibattito sul caso. «Ho trasmesso subito ai consiglieri la comunicazione formale del sindaco – ha spiegato il presidente del consigli comunale – che leggerò in aula domani alle 14.30, subito dopo l’appello e prima della ripresa dei lavori sul Piano di governo del territorio. Al termine, tutti i gruppi consiliari potranno intervenire per cinque minuti con un solo esponente ciascuno». Ma il caso Massari, appunto, rischia di frenare ancora una volta la discussione sul Pgt, che già ha subito l’ennesima frenata - quando tutto sembrava ormai risolto con l’accordo siglato tra maggioranza e opposizione sul voto finale il 28 giugno - per una incertezza del Pd sul volume del verde. Il centrosinistra ha chiesto (e ottenuto da Pdl e assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli) la quota destinata a parchi e giardini aumenti di un milione di metri quadrati rispetto alla vecchia versione del Piano. Oggi il chiarimento.
ChiCa
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.