Matteoli, ministro di parola: «Varata la riforma dei porti»

Mentre Gianfranco Fini tenta di capire che cosa farà da grande, qualche suo ministro, ex aennino, lavora e produce fatti concreti. Altero Matteoli ha mantenuto la parola di politico-galantuomo. Poco più di due mesi fa, infatti, aveva dichiarato al Giornale di Bordo: «Presenteremo presto una proposta di legge di riforma complessiva dell’ordinamento dei porti». Detto fatto. Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl che riforma, appunto, l’ordinamento dei porti italiani. Una data da incorniciare dopo decenni di colpevoli amnesie: venerdì 16 aprile 2010.
«Si tratta di una riforma - ha detto Matteoli - a cui abbiamo lavorato con il supporto del Parlamento. Una riforma che punta a modernizzare l’attività, il ruolo e l’efficienza dei porti». E che si regge su cinque pilastri: «La ridefinizione del ruolo delle Autorità portuali - ha aggiunto il ministro - del processo della loro governance e la previsione di funzioni tipicamente manageriali dei loro presidenti. Grande attenzione viene riservata al rapporto tra porti e territorio, tra porti e reti di accesso e quindi alle problematiche legate all’ultimo miglio. Attenzione anche rispetto ai provvedimenti di semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti di approvazione dei piani regolatori generali dei porti, per il rilascio delle concessioni ai privati e di sdemanializzazione e per facilitare il dragaggio dei fondali».
«Si tratta di un provvedimento che invochiamo da tempo - ha dichiarato Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina-Confindustria Nautica - e che in parte affronta la vera e propria emergenza ormeggi, divenuta un vincolo allo sviluppo del turismo nautico e di tutta l’industria del settore. Due i motivi di soddisfazione: la previsione che i piani regolatori delle Autorità portuali debbano prevedere che le strutture sottoutilizzate siano destinate al diporto e quella che acquisisce l’emendamento del Turismo sull’esenzione dei pontili galleggianti stagionali dalla licenza edilizia. Ringrazio i ministri Matteoli e Brambilla, ma anche il senatore Grillo, per l’intenso lavoro preparatorio. Ora confidiamo che il testo abbia un rapido iter parlamentare per dimostrare concretamente il grande impatto economico e sociale che la nautica da diporto è in grado di generare sul territorio circostante».
Di qui l’appello di Matteoli alla Conferenza Stato-regioni: «Esamini il ddl rapidamente e il Parlamento lo discuta altrettanto celermente».

Nel provvedimento - precisa poi una nota del ministero - è stata inserita una norma, concordata con il ministro Michela Vittoria Brambilla, che favorisce la realizzazione di nuovi pontili per la nautica da diporto, che consentirà un notevole aumento del numero dei posti barca, a beneficio delle attività turistiche connesse.

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