Roma

Medici: un «no global» dalle mani bucate

Medici: un «no global» dalle mani bucate

Silvia Marchetti

Predicare bene, razzolare male. Un proverbio che si addice a Sandro Medici, il presidente del X municipio in quota Rifondazione, balzato agli onori delle cronache per aver guidato il fronte contro i tagli della Finanziaria e per la requisizione di alloggi per gli sfrattati. Ma secondo An Medici è un falso Robin Hood, uno con le «mani bucate» che sperpera i soldi dei cittadini in spese di rappresentanza, missioni all’estero e appalti pubblici opachi.
Tra le stravaganze portate alla luce dal consigliere comunale Marco Marsilio e dal rappresentante del X municipio Davide Di Giacomo, entrambi di An, c’è il viaggio della dirigente dei servizi sociali Maria Grazia Sentinelli, inviata lo scorso gennaio al World Social Forum di Porto Alegre, in Brasile, per partecipare all’appuntamento clou di no-global e pacifisti. Viaggio pagato da Medici e autorizzato dal sindaco Veltroni. Anche se si tratta solo di 1.929 euro, Marsilio si chiede dove sia il carattere di «inderogabilità» e «necessità» indicato dal segretario generale del Campidoglio nella recente lettera in cui ammonisce Comune e municipi ad andarci piano con le missioni. Stessa storia per Gabriele Basile, responsabile dello staff politico di Medici, che il 22 novembre si è recato a Modena per il convegno su «Solidarietà, diritti e legalità», organizzato da Rifondazione comunista. «Va bene che parliamo di somme lievi - afferma Marsilio - ma sono comunque lussi che Medici non si può permettere quando racconta ai cittadini che a causa del governo non ci sono i soldi per tappare le buche stradali». Insomma, è il principio che conta: i municipi romani sono pur sempre piccole entità. Ma le cifre salgono con il Natale ormai alle porte: il presidente ha speso 2.000 euro per una cena ristretta con gli «organi politici» e altri 5mila per il pranzo natalizio di martedì prossimo. Il servizio catering è stato affidato direttamente a una pasticceria di Roma senza gara per motivi di «urgenza» e «tempi ristretti». Come se il Natale cadesse ogni anno in una data diversa. E c’è da scommettere che gli inviti sono stati scritti sulla preziosa carta intestata del municipio: circa 50 centesimi a foglio (l’ultimo ordine è costato 9.800 euro). Altro amaro dossier è quello sull’opacità degli appalti pubblici. «L’amministrazione comunale lo scorso giugno ha prescritto ai municipi di riutilizzare i ribassi d’asta nel prolungamento delle opere - spiega Marsilio - spesso affidando i nuovi lavori alla stessa impresa senza indire altre gare. Ribassi che in media arrivano al 40 per cento dei fondi e che sono quindi gestiti senza controllo e trasparenza». Ad aprile, per la realizzazione della segnaletica stradale, su 215mila euro di finanziamento il X municipio ha ottenuto un ribasso di 80mila euro. In molti appalti, inoltre, le somme a disposizione per i rimborsi a fattura (per spese sulle quali non si ha controllo) superano il 20 per cento dell’importo dell’opera: per la manutenzione straordinaria della sede del municipio ci sono stati 120mila euro di rimborsi su 761mila euro di effettivo costo.
Infine, Marsilio ha denunciato il caso degli amministratori delle aziende municipalizzate che si sono fatti assumere come dirigenti delle stesse aziende. Dopo il caso che ha coinvolto lo scorso anno ex presidente ed ex ad di Acea, finora né il Comune né le aziende hanno fornito i contratti o chiarito se questi signori percepiscano entrambi gli stipendi e quali siano i costi effettivi di una gestione che vede controllore e controllati uniti.

Un fenomeno che coinvolge Atac, Trambus, Metro, Ama e Roma Metroplitane.

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