Merci, è la strada a primeggiare sulla ferrovia

Il commercio mondiale ha patito molto di più la crisi globale, come dimostrato dal crollo del trasporto merci, che nel 2009 in Europa è stato, infatti, percentualmente di tre volte superiore alla contrazione del Pil. Gli ultimi dati disponibili mostrano che il sistema mondiale dei trasporti continua, comunque, a garantire grandi volumi di traffico: oltre 16mila miliardi di dollari di merci, pari al 26% del Pil mondiale, esportate nel mondo nel 2008. Dopo la caduta del 2009 (-11,2%) una buona ripresa dell'export si è avuta l'anno scorso (+7%) ed è prevista in aumento anche nel 2011 (+9,2%). Quanto alle modalità di movimentazione delle merci, gli ultimi dati Eurostat sottolineano il ruolo della strada, che primeggia in Giappone (62,3%) e in Europa (46%), Paesi dove la ferrovia ha invece un ruolo marginale.
La rotaia mantiene un ruolo importante negli Usa (42,9%) e nei Paesi a grandi dimensioni territoriali, come Cina (23,5%) e Russia (42,8%). Scarsa rilevanza hanno la navigazione interna, con la sola eccezione della Cina (15,4%), e gli oleodotti, fondamentali invece in Russia (49,8%), data la grande importanza che hanno in quel Paese il petrolio e il gas naturale. I trasporti marittimi primeggiano in Cina (48%), ma rivestono grande importanza anche in Giappone e in Europa, dove rappresentano circa 1/3 del totale. Limitando il nostro sguardo all'Europa, dove il trasporto merci si è sviluppato fino al 2007 con tassi generalmente superiori al Pil, gli ultimi dati pubblicati dall’Itf offrono il quadro più aggiornato del ruolo delle varie modalità (escludendo il mare). Già nel 2008 si era fatta sentire la crisi che nel 2009 ha fatto poi contrarre pesantemente i volumi di trasporto, (-11,2% rispetto al -4,2% del Pil). Nel 2010 la ripresa del trasporto merci è apparsa ancora molto debole. In particolare: su strada, ferrovia e trasporto marittimo, i livelli correnti di traffico sono ancora del 5-10% inferiori ai livelli pre-crisi; solo il cargo aereo ha recuperato dal pesante calo indotto globalmente dalla crisi su tutte le modalità di trasporto; il rilancio rimane quindi incerto, ma si ritiene che una ripresa dei volumi di trasporto sia probabile quest'anno anche alla luce della ripresa del Pil.
In particolare, nel 2009 la ferrovia in un solo anno ha perso tutto il traffico in volume degli ultimi 15 anni, scendendo come modalità al 15,8% rispetto al totale del trasporto merci. La strada, pur perdendo quasi il 9%, sale di conseguenza al 74,3% di share. Complessivamente, i volumi di trasporto tornano ai valori di sei anni fa. Anche l'analisi per Paese mostra la preminenza della strada, con punte eccezionali in Spagna (93%), ma anche in Gran Bretagna (83,8%), e sottolinea il costante declino della ferrovia che mantiene un valore più alto della media europea in Germania (20,7%) e nei Paesi nuovi membri Ue. Per l'Italia si calcola per la strada uno share dell'87,7% se si considerano anche cabotaggio e veicoli sotto le 3,5 t., non considerati nei dati Eurostat e Itf.

Da sottolineare per l'Italia il crollo verticale del trasporto ferroviario (- 28% tra il 2007 e il 2009), molto maggiore che non nel resto d'Europa, che ne ha ridotto la quota a meno dell'8%. La perdita in volume del trasporto su gomma (-9,3%) risulta invece allineata con il resto d'Europa.
*Centro Studi Subalpino

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica