Quella che sembrava unimpresa impossibile, oggi è realtà. Dopo lanteprima romana, infatti, è stato presentato ieri sera al Teatro Sivori di Genova il lungometraggio diretto da Giorgio Laveri «Metabar», opera che segna undici anni di storia del Giardino del Mago, espressione della collaborazione fra ospiti e operatori delle strutture residenziali di Pratozanino, a Cogoleto, e il gruppo artistico di Savona.
E infatti la storia di «Metabar» è un racconto di vita ai margini, dove a fare da sfondo sono gli edifici ormai abbandonati dello storico ospedale psichiatrico a due passi da Genova, che negli anni Sessanta accoglieva più di duemila pazienti, molti dei quali provenienti da aree del Savonese. E torniamo allimpresa «impossibile»: su sceneggiatura di Roberta Franchi e Jacopo Martinoni, dopo otto mesi di prove nel grande parco dellex ospedale psichiatrico, il film vive girato in soli nove giorni. Un lavoro duro, anche perché focalizzato su modi esistenziali e sociali capaci di mettere in crisi le comode coordinate della normalità. È la storia di un rapporto tra persone segnate dalla vita, che si dibattono allinterno di un labirinto in un viaggio che approda ad un punto limite oltre il quale è comunque possibile continuare a vivere.
Il film «Metabar» è stato realizzato con i contributi della Fondazione De Mari Cassa di Risparmio di Savona uniti allimpegno dei Comuni di Cogoleto e Arenzano, dove alcune scene del film sono state ambientate.
«Metabar» è un punto di arrivo e, al tempo stesso una nuova partenza per il Giardino del Mago, che in un decennio ha visto lavorare insieme attori professionisti e pazienti dellex ospedale psichaitrico di Pratozanino con la collaborazione di numerose persone determinate a dare supporto a questo progetto. Non casuale il coinvolgimento di due musicisti con radici savonesi quali Mauro Guazzotti e Federico «Deca» De Caroli, che hanno prodotto le musiche originali del film.
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